Approvata dal Parlamento Europeo la riforma delle normative comunitarie sulle patenti di guida. Novità anche per la patente C e per l'esame. Adesso servono le leggi nazionali per rendere effettive le nuove regole
Matteo Corsini
21 ottobre - 19:57 - MILANO
Il Parlamento Europeo ha approvato la riforma delle normative comunitarie relative alle patenti di guida, che porta al debutto numerose novità che interesseranno potenzialmente tutti gli automobilisti dell'Unione. Trattandosi di una direttiva europea, le nuove norme entreranno in vigore formalmente venti giorni dopo la pubblicazione nella gazzetta ufficiale, mentre gli Stati Membri avranno fino a tre anni per recepirle, e un ulteriore anno per attuarle, pena l'avvio di procedure d'infrazione. Non essendo tuttavia un regolamento, ma appunto una direttiva, ogni stato membro avrà facoltà di decidere le modalità con le quali queste novità verranno introdotte nel proprio ordinamento, emanando specifiche leggi di valore nazionale.
Patente b a 17 anni
—
Tra le principali novità introdotte, l'apertura al conseguimento della patente di guida di tipo B già a 17 anni. Si tratta della patente che consente di mettersi alla guida di autoveicoli fino a 3,5 tonnellate e nove posti, con rimorchi leggeri fino a 750 kg, più macchine agricole di ogni tipo e macchine operatrici non eccezionali. In ogni caso, chi conseguirà la patente B prima dei 18 anni potrà mettersi al volante unicamente se accompagnato da un conducente esperto (almeno 10 anni di patente). Con la riforma si introduce anche la possibilità per i diciottenni di conseguire la patente di guida di tipo C, ed ai ventenni quella di tipo D, in presenza di certificati di abilitazione professionale. Introdotto anche un periodo di prova di due anni per tutti i neopatentati, durante il quale è possibile applicare norme più severe (come già accade in Italia nel caso del tasso alcolemico pari a zero), nonché inasprire le sanzioni per infrazioni come guida in stato di ebbrezza o mancato utilizzo della cintura di sicurezza.
Sospensioni valide in tutta la ue
—
La riforma della patente europea dona valore comunitario alle sospensioni dell'abilitazione alla guida. Ciò significa che l'eventuale sospensione della patente in un singolo stato dell'Unione verrà automaticamente recepita da ogni altro stato membro. Quindi, perdere la patente in un qualunque Paese facente parte dell'Unione Europea per infrazioni come guida in stato di ebbrezza o eccesso di velocità, significherà di fatto non poter guidare in tutta l'Unione.
durata di 15 anni
—
La patente di guida per automobili e motocicli avrà durata massima di 15 anni, mentre quella che abilità alla guida di autocarri scadrà ogni cinque anni. Spetta ai singoli Paesi dell'Unione la facoltà di accorciare o meno gli intervalli di scadenza per i conducenti sopra i 65 anni di età. Il testo approvato dal Parlamento Europeo prevede che per il conseguimento della patente, o al rinnovo, il conducente sia tenuto a sottoporsi ad una visita medica che includa esami della vista e cardiovascolari. Viene però lasciata la facoltà ai singoli stati di procedere alternativamente con moduli di autovalutazione o altri metodi di valutazione su scala nazionale.
esame di teoria
—
La riforma introduce novità anche nel campo degli esami di guida. I quesiti in sede d'esame dovranno includere domande inerenti la pericolosità degli angoli ciechi, i sistemi di assistenza alla guida obbligatori in Unione Europea, l'apertura sicura delle porte e l'utilizzo del cellulare alla guida. I corsi di formazione dovranno anche porre maggiore enfasi sui rischi maggiori per gli utenti deboli della strada.