Quando fu eletto ereditò una situazione finanziaria complessa, Ior e Apsa ora fiori all'occhiello

21 aprile 2025 | 17.27
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In missione permanente di pace, certo, ma con un occhio anche al buon funzionamento delle attività finanziarie. Papa Bergoglio, scomparso oggi all'età di 88 anni, lascia i due principali organismi legati alla finanza in ordine: Apsa e Ior. Quando fu eletto, nel marzo del 2013 ereditò una situazione finanziaria complessa e decise di avviare una serie di riforme per rendere trasparenti e più efficienti le attività legate a questi due enti del Vaticano. Nominò una commissione d'inchiesta sullo Ior per esaminare il suo funzionamento e allinearlo ai principi evangelici; creò una segreteria per l'economia, con il compito di coordinare le attività economiche e amministrative della Santa sede; avviò una revisione di conti e operazioni finanziarie in modo tale da arrivare a garantire la conformità alle normative internazionali.
Apsa: cosa è e cosa gestisce
L'Aspa, Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica ha l'obiettivo di migliorare la gestione del patrimonio e l’efficienza dei servizi. Amministra beni immobili e mobili. L'ultimo bilancio approvato mostra che il risultato delle attività del 2023 ha fatto registrare un utile di 45,9 milioni di euro. Ciò ha consentito ad Apsa di contribuire con 37,9 milioni di euro per la missione del Papa sostenendo la Curia romana (erano stati 32,27 nel 2022), e a far sì che si incrementasse la propria consistenza patrimoniale per 7,9 milioni di euro. ''Questi risultati – aveva spiegato il presidente di Apsa, l’arcivescovo Giordano Piccinotti- sono stati raggiunti nella convinzione di dover lavorare costantemente ad un aumento del flusso di reddito, per la copertura delle spese, senza intaccare il patrimonio della Santa Sede e senza prevedere la vendita di immobili istituzionali''.
La gestione mobiliare
La gestione mobiliare registra un surplus di 27,6 milioni di euro ottenuto perseguendo ''finalità non speculative, a basso rischio e comprovato impatto sociale, nel rispetto della Dottrina sociale della Chiesa''. In sostanza l'amministrazione ha investito i suoi fondi in titoli internazionali, titoli a reddito fisso e altre attività finanziarie. Ha fornito consulenza, soluzioni finanziarie e accesso ai mercati dei capitali per i Dicasteri della Curia ed altri Enti della Santa Sede, con l’obiettivo di diversificare gli investimenti e distribuire il rischio ''generando si sottolinea dall'Apsa- il miglior rendimento possibile all’interno del mandato del Comitato Investimenti'' e di fronte a un quadro congiunturale incerto, e c'e' stato un approccio maggiormente difensivo caratterizzato da una contenuta esposizione azionaria, una ridotta scadenza media del comparto obbligazionario di circa 4 anni e da un elevato livello di liquidità precauzionale (circa il 50%).
La gestione immobiliare
C'e' poi la gestione degli immobili: l'amministrazione gestisce direttamente o tramite società interamente partecipate in Italia e all’estero oltre cinquemila unità immobiliari: 4.249 unità sono in Italia, delle quali il 92% delle superfici degli immobili è localizzato nella Provincia di Roma. Le unità immobiliari gestite all’estero (Londra, Parigi, Ginevra e Losanna) e in Italia dalle società partecipate sono circa 1.200. La gestione immobiliare ha ottenuto un surplus di 35 milioni di euro (a fronte di ricavi operativi per 73,6 milioni di euro). Il 19,2% degli immobili APSA è affittato a canoni di libero mercato; il 10,4% a canone agevolato; il 70,4% a canone nullo.
Lo Ior, cosa è e cosa fa
Lo Ior, l'istituto per le opere di religione, conosciuto anche come Banca Vaticana, si occupa di gestire fondi e investimenti legati a enti religiosi. E' tecnicamente un ente della Santa Sede e le sue origini risalgono alla “Commissione ad pias causas” istituita dal Pontefice Leone XIII nel 1887. Con il nuovo Statuto del 2023 si ribadisce che il suo scopo consiste nel “provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili ed immobili ad esso trasferiti o affidati da persone fisiche o giuridiche e destinati ad opere di religione o di carità”.
L'ultimo bilancio relativo al 2023 ha registrato un utile netto in aumento a 30, 6 mln di euro. Il patrimonio netto è di 0,7 mld, gestisce beni di clienti per 5,4 miliardi di euro. I depositi alla clientela sono pari a 1,6 miliardi e le gestioni patrimoniali ammontano a 3 mld e in custodia vi sono titoli in custodia per 0,8 mln. La commissione cardinalizia ha deciso di distribuire per opere di religione e carità 13,6 mln di euro.
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