Out of office anxiety , quando staccare davvero dal lavoro è difficile

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Dopo un assaggio di relax e temperature miti durante i ponti primaverili, il ritorno alla scrivania dell’ufficio fa già sognare l’estate e le ferie tra desiderio di riposo, avventura e un po’ di sana disconnessione. Con la previsione di progetti stressanti, call last minute e uffici roventi nei mesi più caldi, cresce anche la voglia di evasione e la necessità di premere “pausa” sulla routine quotidiana.

Proprio per questo, molti italiani stanno già pianificando o hanno pianificato la propria estate, ma quanti sono veramente in grado di spegnere il computer (e la testa) per godersi un meritato riposo “out of office”?

Tra i diversi trend rilevati,  in uno studio dell'istituto di ricerca Censuswide per CamperDays, ne spicca uno in particolare: l’“out of office anxiety”, ovvero l’ansia legata alla lontananza dall’ambiente lavorativo e all’impossibilità di gestire in tempo reale le proprie attività professionali e rispondere alle email. Un fenomeno in crescita che, secondo i dati emersi, rappresenta un vero e proprio ostacolo che impedisce a molti di rilassarsi e staccare completamente durante le tanto agognate vacanze.

A provare questo disagio è infatti il 68% dei rispondenti, che rimane con la mente in ufficio anche in vacanza, ammettendo di sentire l’esigenza di controllare le comunicazioni e le attività perse durante le giornate offline. In particolare, il 21% degli intervistati resta costantemente connesso ad email, chiamate e messaggi, mentre il 17% vi dà un’occhiata almeno una volta a settimana. Un altro 17% si concentra principalmente sulla posta elettronica, con controlli regolari, e il 13% si limita a leggere email e messaggi solo quando sospetta che stia accadendo qualcosa di importante.

Al primo posto tra chi fatica di più a mettere il lavoro in “modalità aereo” sono i lavoratori nella fascia tra i 45 e i 54 anni, con il 74% di risposte, distaccati a sorpresa di un solo punto percentuale dalla Gen Z, dove il 73% tra i 18 e i 24 anni si dichiara in dovere di seguire gli aggiornamenti lavorativi anche a distanza.

Non solo ansia da fuori ufficio, ma anche poca serenità nel chiedere le ferie. Sebbene più della metà degli intervistati (60%) affermi di non aver mai provato sensi di colpa nel chiedere giorni di ferie - un segnale di un approccio sempre più sano e positivo nel dedicare del tempo per sé al di fuori della vita lavorativa - un dato che colpisce è quello relativo alle fasce d’età più giovani. Sono infatti queste coorti generazionali a vivere con maggiore esitazione l’assenza sul lavoro: il 38% degli Zoomer ammette di sentirsi in difficoltà nel prendersi una pausa dal lavoro, percentuale che sale al 40% per la Generazione X, arrivando persino a toccare il 47% tra i Millennial dai 25 ai 34 anni. Decisamente più sereni, invece, i lavoratori over 45: il 65% dei rispondenti tra i 45 e i 54 e il 67% degli over 55 sostiene di non avere alcun problema a richiedere giorni di ferie.

Gli italiani in ferie: trend e driver di viaggio per l’estate 2025

Gli italiani in ferie: trend e driver di viaggio per l’estate 2025

● La vacanza da sogno? In città, ma l’on the road incuriosisce: per chi partirà quest’anno l’opzione ideale sarà di scegliere la città che si è sempre desiderato visitare, con il 28% delle preferenze, un dato in netta crescita tra gli Zoomer, dove raggiunge il 37%. Segue al secondo posto una vacanza all’insegna del benessere e del relax su spiagge paradisiache (27%). Sale sul podio anche l’on the road, che incuriosisce il 22% del campione: una formula di viaggio che attira l’attenzione dei Millennial (28%), che risultano essere la generazione più propensa a partire alla volta di itinerari poco battuti dal turismo di massa e alla ricerca di un contatto diretto con la natura. Inoltre, dall’analisi aggiuntiva delle prenotazioni dei viaggiatori italiani, CamperDays rileva che il Canada, l’Islanda e l’Australia e gli Usa risultano essere le mete più gettonate.

● Dove? Il mare vince su tutto: il mare si conferma l’opzione del cuore per il 51% degli italiani, che sceglierà di alloggiare sulle coste del Belpaese anche per quest’estate al di fuori dei confini nazionali (24%). Riscontrano interesse e attrattiva anche le capitali e le città d’arte estere con il 42% di preferenze totali, un dato che sale al 55% per la Gen Z, vincendo sulle mete balneari di un solo punto percentuale di differenza (54%), segnando così un cambio di rotta generazionale. Infine, le montagne italiane ottengono meno preferenze (24%): tuttavia, le Alpi e Appennini restano mete apprezzate dai GenZer (28%) e dai Millennial (29%).

● Il clima condiziona le vacanze dei Baby Boomer: anche per il 2025 i fattori decisivi durante la pianificazione delle ferie rimangono il clima e le temperature, con il 51% di scelta tra i rispondenti; si tratta di un fattore che diventa particolarmente determinante per la fascia degli over 55, dove più della metà (60%) conferma di lasciarsi guidare nella decisione dalla promessa di giornate e temperature piacevoli. A completare il podio, tra gli elementi determinanti nella decisione della meta, la curiosità personale sulla destinazione conquista il secondo posto (41%), mentre il budget ed i costi si confermano un fattore sempre fondamentale per gli italiani che partono, aggiudicandosi il terzo posto (31%). Il mondo digitale offre, invece, poche ispirazioni e i social media come Instagram, Facebook e TikTok perdono terreno, ottenendo solo l’11% di scelta tra i rispondenti.

● Il meteo e il menù, le ricerche immancabili prima di preparare le valigie: tra le informazioni più consultate prima di intraprendere un viaggio, spiccano in particolare le previsioni meteo e le temperature attese, che tornano ad essere un criterio decisivo nella scelta della vacanza per gli italiani (51%). Non è da meno la presenza di attrazioni culturali (43%), che riscontra interesse soprattutto per la fascia tra i 45 e i 54 anni (51%) e per la Gen Z (46%), confermando la curiosità crescente dei più giovani verso arte e cultura. Infine, l’appetito guida il 41% delle scelte degli italiani, che, anche in vacanza, non dimenticano l’amore per il cibo e si lasciano ispirare dai consigli gastronomici riguardo a bar e ristoranti.

● Gli italiani scelgono la prossimità, tra Italia ed Europa: almeno un viaggio in programma per la prossima estate in Italia per il 46% del campione, confermando l’amore degli italiani per l’offerta turistica del Belpaese; la penisola resta tra le mete di riferimento anche per i Millennial, dove il 31% ha in previsione di intraprendere ben due viaggi sul territorio nazionale. Non manca anche chi esplorerà l’Europa, dove il 42% degli italiani ha già pianificato un soggiorno oltre confine, salendo a due viaggi nel continente per la Gen Z (19%). Meno gettonate tra gli italiani, invece, le mete extra-europee: il 62% non uscirà dall’Europa e solo il 13% delle scelte dei rispondenti ha optato per un viaggio in una meta a lungo raggio, una percentuale che scende ancora per chi ha programmato più di due viaggi (8%).

● Vacanze formato medio: 1 o 2 settimane per la stragrande maggioranza degli italiani: per quasi 7 rispondenti su 10 (66%) la durata media delle ferie estive sarà tra 1 e 2 settimane; il 15% opterà invece per soggiorni più brevi, inferiori a una settimana, mentre un fortunato 9% riuscirà a concedersi più di due settimane di ferie. A prediligere vacanze più brevi sarà la Gen Z (18%) mentre i Millennial saranno coloro che potranno vivere un soggiorno più lungo (10%).

● Si punta al risparmio anche per le vacanze: la maggior parte dei viaggiatori prevede una spesa totale, che include trasporti, alloggio e spese extra, compresa tra i 500 e i 2000 euro (69%). Solo il 13% ha un budget più elevato, tra i 2000 e i 3000 euro, mentre appena il 2% è disposto a spendere oltre i 3000 euro per i propri viaggi estivi.

● Dormire bene è quello che conta davvero: sonni tranquilli e un letto comodo emergono come le priorità che fanno la differenza per il 46% dei vacanzieri, soprattutto tra gli over 55 con il 51% di preferenze e tra le donne con il 48%. Il comfort del letto e la previsione del poter dormire bene vincono anche su altri comfort come la vicinanza alle attrazioni principali (42%) e un ricco buffet di colazione (38%). A influire sul buon andamento delle ferie ci sono anche i rumori esterni, indicati come il principale elemento di disturbo notturno (43%), su cui tutte le generazioni di italiani in vacanza concordano.

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