Le parole dell'attaccante ex Lazio e Inter dopo la morte del suo compagno di squadra al Barcelona di Guayaquil: "Ero venuto qui con il cuore più che con la testa, quello che è successo mi ha segnato"
25 dicembre - 14:14 - MILANO
Se vedi un tuo compagno di squadra morire, anzi se un tuo compagno viene ucciso in strada a 33 anni, le prospettive cambiano. Piangi, rifletti, dai nuove priorità. Probabilmente è questo che ha spinto l'attaccante ex Lazio, Genoa e Inter Felipe Caicedo a dire basta con il calcio. Il 18 dicembre, in pieno giorno, nella città di Guayaquil, è stato assassinato a colpi d'arma da fuoco Mario Pineida del Barcellona Sporting Club, insieme a lui anche la moglie.
la scelta
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Una notizia che ha lasciato l'Ecuador sotto shock e che ha spinto Caicedo, 37 anni, a decidere di lasciare tutto: "Molto probabilmente mi ritirerò. Non ho intenzione di continuare. La morte di Mario Pineida mi ha segnato profondamente e non voglio più sapere niente di calcio. Non resterò al Barcellona. Sono un uomo che vive momenti e quando ho deciso di venire qui l'ho fatto più con il cuore che con la testa".
La Gazzetta dello Sport
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