Il presidente e fondatore di Technogym: "Schumacher il mio campione di sempre. Sinner, Alcaraz e Nadal hanno usato spesso le nostre macchine"
Metti il baronetto Sebastian Coe e il cavaliere del lavoro Nerio Alessandri, insieme, a Milano in un pomeriggio d’autunno, per la presentazione di una gara rivoluzionaria. Il leggendario re del mezzofondo, due ori olimpici dei 1500, attualmente presidente dell’Atletica mondiale, e il re del Wellness fondatore e presidente di Technogym hanno battezzato il nuovo, rivoluzionario, Mondiale di corsa sul tapis roulant. Presente anche Stefano Mei, presidente della Federatletica italiana che, anche da atleta (oro dei 10.000 e argento dei 5000 agli Europei del 1986), avrebbe molto apprezzato questa iniziativa. Il neonato Mondiale di corsa sul tapis roulant, si chiama “Run X” e teoricamente si rivolge a tutti. Chi, entrando in una palestra non è salito su quel nastro che gira per una passeggiata veloce o una corsetta? Bene, il prossimo anno tutti i centri che hanno un tapis roulant (collegato in Rete con la tecnologia digitale del Technogym Ecosystem) potranno iscriversi al campionato. Gli atleti di tutto il mondo si misureranno sulla distanza di 5 chilometri e i migliori 20 parteciperanno all’evento finale in una grande città da definire.
Detta così fa sorridere e sembra l’uovo di Colombo. Una gara per tutti, perché 5 chilometri di corsetta sono alla portata di chiunque, che diventa un vero Mondiale riconosciuto dalla World Athletics, la federazione mondiale guidata da “Sir” Sebatian Coe. Ma dietro c’è un lavoro di tanti anni e c’è il salto di qualità tecnologico che l’intelligenza artificiale e la connessione in Rete delle macchine ha consentito. La prima medaglia d’oro virtuale l’ha già vinta lo stesso Alessandri, che ha coronato un sogno inseguito fin da quando ha costruito in casa la sua prima, rudimentale macchina per il fitness, all’inizio degli Anni 80. Era rossa come le Ferrari e volutamente bella come un oggetto di design. Sì, perché, come Steve Jobs, anche lui è partito da un garage e ha scelto l’estetica accanto alla funzionalità. Anche così le sue “macchine” sono entrate nelle case e nelle palestre più belle del mondo e da 25 anni, dai Giochi Sydney 2000, sono le apparecchiature degli allenamenti olimpici. "Sì, è vero, questo Mondiale per tutti era un sogno che inseguivo fin da quando ho fondato la Technogym. Con le nostre prime macchine organizzavamo le Run Race mettendo in collegamento bici, tapis e vogatore per delle sfide tra pochi atleti. Ma non c’era ancora la Rete e la tecnologia non ci consentiva di fare quello che possiamo fare oggi. Prima Internet, poi il Cloud e ora l’intelligenza artificiale ci hanno messo a disposizione trilioni di dati. Ogni settimana, 75 milioni di persone di 120 Paesi di allenano su macchine Technogym, siamo in 100 mila centri diversi e in 600 mila case private che sono le più belle del mondo. E finalmente i dati dei singoli allenamenti sono certificabili".
“Sir” Sebastian Coe si è detto entusiasta della nuova disciplina, ufficialmente riconosciuta dalla Federazione internazionale.
"Coe ci conosce bene e conosce bene Cesena perché nei suoi anni d’oro veniva spesso ad allenarsi sulla nostra pista di atletica. L’ho rivisto alle Olimpiadi di Londra 2012 e gli ho proposto subito l’idea del Mondiale di corsa sul tapis roulant. Ma c’è voluto tempo, tanto tempo, perché avessimo la certezza che le nostre macchine collegate virtualmente in tutto il mondo potessero restituirci dati certi. Ora ci siamo e la soddisfazione di Coe è anche la nostra".
Lei che sport ha praticato?
"Da ragazzino correvo in bicicletta con il Club Neri di Cesena. Poi ho giocato a calcio tra gli Allievi del Cesena. Ero un terzino sinistro che correva tanto, avanti e indietro sulla fascia… Ma non avevo talento per fare l’atleta. Ancora oggi faccio tutti gli sport possibili, dallo sci alla bici, dalla corsa al nuoto. E almeno due o tre volte alla settimana, mi alleno in palestra. Lavoro tanto sulla forza".
La sua “macchina” preferita?
"La Kinesis è il mio grande amore. Noi da piccoli eravamo degli scoiattoli. Ci arrampicavamo sugli alberi e non avevamo paura di niente, mentre i ragazzini d’oggi mi sembrano gatti di marmo. Vedendo i miei figli giocare al parco, mi è venuta l’idea di una macchina che simulasse la jungla. Così è nata la Jungle Machine e l’evoluzione è la Kinesis, che in greco significa movimento".
Il suo campione di sempre?
"Sono troppo legato a Michael Schumacher, che ho seguito per 15 anni. Lui è stato un campione di straordinario talento, e io so quanto e come si allenava. Per lui abbiamo inventato il Technogym Track per consentirgli di allenarsi dovunque con le nostre apparecchiature. Sì, Michael è il “mio” campione, ma ha sempre apprezzato e ho un ottino rapporto personale anche con Rafa Nadal".
E oggi?
"Marc Marquez, altro fenomeno che usa spesso le nostre macchine. E così pure Sinner e Alcaraz. Tutti fuoriclasse che sono passati da noi".
Sarete anche la “palestra” ufficiale di Milano-Cortina 2026.
"Certo, e sarà la nostra decima Olimpiade. Abbiamo debuttato a Sydney 2000 e poi siamo stati fornitori ufficiale di tutti i Giochi. Abbiamo dati di 13mila atleti che sono passati dalla nostra palestra di Parigi 2024. E per i Giochi della neve di casa nostra metteremo a disposizione oltre mille attrezzature in 22 centri diversi".
Le macchine Technogym puntano al bello a servizio della funzionalità.
"Io nasco come designer industriale con la passione per la meccanica. E per tutta la vita la ricerca del bello e piacevole è sempre andata di pari passo con l’ossessiva ricerca tecnologica. Le nostre macchine devono essere oggetti che stanno bene in una palestra così come in un salotto. Anche questo fa parte del wellness, parola che abbiamo letteralmente inventato noi. Esisteva il Fitness e qualcuno parlava di wellbeing (stare bene), noi abbiano fatto la crasi delle due parole fin dal 1992 e da una decina d’anni wellness è entrata ufficialmente nel dizionario inglese".











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