"Un evento del genere deve essere
giocato, secondo me, con le regole normali". A dirlo, in
conferenza stampa, Simone Bolelli interpellato a proposito del
regolamento del doppio alle Atp Finals, giocate al meglio dei
tre set, con punto secco sul 40 pari e match tie-break al terzo
set. Per Bolelli, così come per le Olimpiadi, "sono regole un
po' troppo casuali, nel senso che la partita può durare poco,
può durare un'ora e mezza, però punto secco ne vinci uno, ne
perdi due, ti gira la partita. O col super tie-break perdi i
primi 2-3 punti sei già sotto, come è successo l'anno scorso con
Arevalo. Sono regole che, secondo me, per un evento così non
vanno bene".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il compagno di doppio
Andrea Vavassori, "Io - ricorda -, facendo anche parte del
Player Council, ho provato a iniziare a intavolare un discorso.
La cosa difficile è perché, giustamente, il piatto principale è
il singolare e le televisioni vogliono avere la garanzia che il
match inizi alle otto e mezza o alle due. Quindi è difficile
magari spingere su questo fattore perché sappiamo che un doppio
agli Slam può durare anche più di due ore e mezza". Secondo
Vavassori, "un'alternativa potrebbe essere iniziare mezz'ora
prima il doppio e avere la garanzia che un match possa finire in
tempo. In eventi così importanti, come le Olimpiadi o le Finals,
è brutto che si decida diciamo in pochi minuti. Secondo me -
conclude - il punteggio degli Slam è quello più realistico".
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