Nel gelo di Belfast l'Italia crollò: contro l'Irlanda del Nord il nostro primo incubo Mondiale

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L'urna di Zurigo riporta alla luce i fantasmi del passato e fa tornare la memoria a 67 anni fa quando la nazionale degli "oriundi" di Foni mancò clamorosamente, e per la prima volta in assoluto, la qualificazione alla Coppa del Mondo

Andrea Schianchi

20 novembre - 20:57 - MILANO

Mercoledì 15 gennaio 1958, cielo grigio su Belfast, Irlanda del Nord: freddo da battere i denti, in tribuna stampa i giornalisti italiani sono avvolti in pesanti pastrani, ci sono le grandi "firme", da Gianni Brera ad Angelo Rovelli, che si scambiano opinioni prima del fischio d'inizio e si confessano, forse per scaramanzia o forse per convinzione, le loro perplessità, i loro dubbi e, persino, i loro timori. L'Italia si gioca la qualificazione al Mondiale del 1958 contro i modesti nordirlandesi: basta un pareggio ed è fatta. Eppure, nonostante abbiano a disposizione due risultati su tre, gli azzurri guidati dal commissario tecnico Alfredo Foni non ispirano fiducia. A generare tensioni e paure è soprattutto l'ambiente: il pubblico di Belfast è caldissimo, la Nazionale sarà in grado di reggere a questa pressione? Il precedente di quaranta giorni prima non è di buon auspicio. 

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