Napoli, Conte non cambia e rilancia Neres accanto a Hojlund

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Il tecnico: "Abbiamo due identità e le sfrutteremo McTominay? C’è più attenzione, lo temono tutti"

Vincenzo D'Angelo

18 ottobre - 11:56 - MILANO

Aria di casa. E per questo la voglia di far festa diventa – se è possibile – più forte. Perché in fondo uno come Antonio Conte vorrebbe vincere sempre, anche a carta con la figlia, come raccontato da lui stesso. A Torino, però, sarà una partita tosta per il suo Napoli e Conte lo sa bene: per questo, manderà in campo la migliore versione del momento della sua squadra. Senza rischiare Buongiorno e Politano, preservandoli per i prossimi due match che avranno comunque un valore importante nella corsa alla seconda fase di Champions e per dare un segnale di forza anche al campionato. Ma a Psv e Inter ci sarà tempo per pensarci, oggi conta solo la sfida contro il Torino di Baroni, unico allenatore insieme a Simone Inzaghi capace di non perdere nella passata stagione contro il Napoli. "Il Toro ha un ottimo allenatore, l’anno scorso la Lazio è stata la nostra bestia nera, abbiamo perso sia campionato sia in coppa, poi al ritorno pareggiarono alla fine. Ma stavolta sarà un’altra partita…".

i sistemi

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Gli occhi della tigre, ricordando un celebre film. Perché Antonio quelle ferite (sconfitte) le porta sulla pelle come cicatrici. E aumentano la voglia di rivalsa e la fame di vittoria. "Inizia un periodo impegnativo, ci sarà bisogno di ruotare un po’ tutti e siamo curiosi di capire che risposta daremo. Chiunque affronta il Napoli con lo scudetto sulla maglia dà il massimo, tutti hanno la voglia di fare qualcosa di straordinario. Sarà una partita difficile, conosco l’ambiente, vivo a Torino e quando non allenavo ero spesso a vedere le partite: è una squadra gloriosa che ha tradizione". E allora niente esperimenti, sarà il solito Napoli: 4-1-4-1 o 4-3-3 poco cambia, sono i sistemi con cui Conte ha fatto volare gli azzurri da quando è sbarcato in Campania. I due riferimenti da cui è partita la rinascita napoletana. "Il discorso del modulo alla fine... è sempre un 4-3-3, può essere tipico con due esterni o atipico con un esterno ed un centrocampista in più. Capisco la difficoltà però perché il calcio dà diverse informazioni a chi lo vede, una in fase difensiva ed una in fase offensiva ed è difficile catalogare un sistema nelle due fasi, spesso si cambia la costruzione e la fase di non possesso — analizza il tecnico —. Al di là di questo abbiamo due certezze sul modulo e cercheremo di proporle sempre, anche perché non ne abbiamo altre. Fa sorridere però, con lo Sporting siamo partiti con i quattro centrocampisti, 1-1, abbiamo messo i due esterni del 4-3-3 ed abbiamo vinto; col Genoa siamo partiti 4-3-3 e l’abbiamo ribaltata con i quattro centrocampisti. Poi chi la vede trae conclusioni dal risultato, ma sottolineo delle cose perché si vede solo l’ultima gara ma alla penultima è successo l’opposto. Abbiamo due situazioni, due identità definite e chiare e andremo avanti così, la rosa è stata strutturata in base a questo".

le scelte

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E allora le scelte. C’è Gilmour per Lobotka, come da tradizione. Beukema confermato al centro della difesa sottolinea la voglia di non rischiare più in campionato come a Milano, almeno non adesso. Al posto di Politano c’è Neres, pronto ad armare l’uragano Hojlund. McTominay non è al top ma dovrebbe giocare, però tra oggi e martedì è lecito aspettarsi anche un “day off”, un turno di riposo in vista dell’Inter. «Scott non brillante? È molto semplice, ha cambiato status: è stato il miglior giocatore del campionato, è arrivato da underdog, da chi doveva dimostrare. Oggi ha cambiato status e le attenzioni nei suoi confronti sono totalmente diverse. È visto in maniera diversa, è semplice semplice: è inevitabile che gli avversari ora fanno accorgimenti diversi». Sulle scelte: "Gilmour come caratteristiche sposa perfettamente quelle di Lobotka e ho totale fiducia in lui. Neres è un giocatore che ormai conosco, non mi deve dimostrare niente, l’anno scorso ha contribuito in maniera importante allo scudetto. Lang sta lavorando, si sta ambientando: avrà le sue occasioni". Ma ora conta il Napoli. E la possibilità di mettere pressione: vietato distrarsi, a Torino serve la migliore versione del Napoli tricolore.

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