Muro Avs su Vendola in Puglia. Aut aut di Decaro: 'Io non indispensabile'

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Avs fa muro sulla candidatura di Nichi Vendola ed Elly Schlein apre a questa possibilità. Ma il nodo rimare la posizione di Antonio Decaro che che avverte tutti minacciando neanche troppo velatamente un passo indietro: "con gli ex governatori non mi sentirei libero, io non sono né indispensabile né insostituibile".

Questo ping pong si svolge durante la festa romana dell'Alleanza Verdi-sinistra: la precedente manifestazione fu quella del "patto della birra". Un cin cin davanti ai fotografi fra i padroni di casa Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte e il leader di Più Europa Riccardo Magi, con la promessa di un lavoro comune.

Quest'anno la foto non serve. Il "patto della birra" è nei fatti, nelle alleanze delle regioni al voto, che vedono le forze progressiste unite ovunque. Eppure, di nuovo sul palco insieme, di nuovo alla festa di Avs, stavolta un po' di freddo si percepisce.

E non basta l'apertura della segretaria del Pd per placare gli animi. "E' giusto che sia Avs a fare le proprie liste", dice appena arrivata al Monk. Così come la candidatura di Decaro rimane - aggiunge - "la più forte e credibile".

"Decaro è il candidato presidente a cui tutte le forze politiche hanno dato la loro fiducia dal primo momento - ha spiegato Fratoianni - Io non trovo una sola ragione politica per cui dovrebbe fare un passo indietro. Ma è incomprensibile e impraticabile che la candidatura alla presidenza passi per il ritiro della candidatura di Nichi Vendola. Non c'è nessuna ragione. Quindi Avs sceglie di candidare Nichi Vendola. Avs è un formidabile alleato, dà uno straordinario contributo".

Sono ore di frenetiche trattative. Perché l'intenzione era quella di risolvere il caso Puglia entro venerdì, quando Schlein e Decaro saranno insieme sul palco alla festa regionale dell'Unità della Puglia, a Bisceglie. A questo punto, il cerino è in mano a Vendola e a Decaro. Perché i partiti hanno già fatto il loro lavoro. Fratoianni e Bonelli hanno detto la loro: per noi, nessun ripensamento. E il Pd ha già fatto le mosse che poteva fare. Ma non è servito a superare l'impasse. Tanto che si cominciano a studiare seriamente i piani B. Per la verità, tutti sono al lavoro per trovare una quadra.

Ma una rottura non è esclusa. A questo punto, che Vendola si faccia da parte appare difficile: "Glielo sconsiglierei - ha detto Bonelli - Quella di Decaro è un'invasione nella sovranità altrui. Non molleremo di un millimetro, perché in gioco non è solo una candidatura, ma la credibilità di un'intera coalizione". Anche perché, Fratoianni e Bonelli qualche sacrificio per la coalizione l'hanno già fatto. L'ultimo è stata la rinuncia a chiedere che il candidato presidente della Calabria fosse un esponente di Avs. Per un po' l'hanno rivendicato, poi si sono allineati alla scelta degli alleati di puntare sull'europarlamentare del M5s, Pasquale Tridico.

La mossa, quindi, è attesa da Decaro. Che potrà "ingoiare" la scelta di Vendola o decidere di mollare il progetto pugliese e continuare con l'impegno da europarlamentare. In quel caso, non ci sono altri nomi ufficiali di candidati alla presidenza della Puglia, ma da un po' circola quello di Boccia. In attesa che il nodo si sciolga, sul palco della festa di Avs siede il nocciolo duro del campo largo: i leader di Avs, Pd e M5s. Quest'anno manca Magi di Più Europa, ma i padroni di casa negano moventi di tipo politico. Le regionali sono l'esito anche di quel "patto della birra".

Ma restano un punto di partenza. L'obiettivo sono le politiche del 2027. "Da quella foto , un anno fa, sono stati fatti dei passi in avanti - ha detto Bonelli - In queste elezioni regionali si è composta un'alleanza larga. E questo è un elemento importante che mi porta a dire che subito dopo le elezioni regionali si deve costruire un percorso di confronto programmatico: il tema è quello che vogliamo fare dell'Italia".

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