Gattuso con il 4-2-4, Retegui parte dalla panchina mentre Vicario concede un po' di turnover a Donnarumma
13 novembre - 08:49 - CHISINAU (MOLDOVA)
Non succede. E se succede allora vedremo, inutile costruire grattacieli prima, tanto Moldova-Italia comincia quando Norvegia-Estonia sarà ormai finita da tempo e sapremo già tutto. A Oslo si comincia alle 18, qui fischio d’inizio al fresco delle 21.45 locali, le 20.45 in Italia. Se Haaland si prende anche questi tre punti – è l’unico a non aver mai fallito con Spagna e Inghilterra – Moldova-Italia e Italia-Norvegia diventano due amichevoli, importanti più per la nostra autostima che per la classifica. Se però lassù a Oslo qualcuno ci amerà, i conti andranno fatti a San Siro. Prima c’è la Moldova, teoricamente la più debole del gruppo, un punto e ventisei gol subiti, undici dei quali proprio in Norvegia. Moldova che ha fatto soffrire gli azzurri a Reggio Emilia, Spalletti in panchina ma con il foglio di via in mano, una squadra con la testa altrove. Gli azzurri rischiarono l’umiliazione, finì 2-0 (Raspadori e Cambiaso), ma per il bene dei playoff stasera dovrà essere diverso.
Coraggio e doppio 9
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Non è questione di differenza reti: quella della Norvegia, +26, è mostruosa rispetto alla nostra, +10. È una questione di orgoglio, per sentirsi quantomeno vicini alle grandi, Spagna, Francia, Inghilterra. Con Gattuso quattro successi di fila, due con Israele, due con l’Estonia: non avversarie di primissimo piano, ma non sempre il gap del ranking si rifletteva in campo. Ora sembra di sì, anche quando abbiamo vinto col cuore contro Israele, 5-4 nel recupero, un set più che una partita, senza mai arrenderci. Gattuso ha trasferito il suo spirito guerriero ma non vuole farsi imprigionare dall’etichetta che quasi minimizza il resto: l’ex campione del mondo studia calcio, chiede da sempre manovra ragionata, impostazione dal basso, schemi d’attacco, e ha avuto il coraggio di impostare la nuova Italia sul doppio sistema e sul doppio centravanti. Non sono tanti in Europa a farlo.
Quattro punte
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Naturalmente le due punte centrali obbligano a dosare il resto, per non trovarsi poi sempre scoperti. Quindi contro Moldova e Norvegia vedremo due sistemi tattici. A Chisinau un logico 4-2-4 perché si può spingere e cercare il gol imponendo la nostra superiorità, a Milano sarà 3-5-2. Stasera Orsolini spingerà a destra come un’ala offensiva, sull’altro fronte Zaccagni, più tattico negli ultimi tempi con la Lazio, affonderà per cross e dribbling e poi rientrerà per comporre il 4-4-2 difensivo o per dare una mano ai due mediani, Cristante e Tonali, per non finire in inferiorità.
Scamacca-Raspa
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La coppia di punte è un inedito per Gattuso, ma non per la storia delle nazionali: Scamacca-Raspadori nel 2022 sembravano il futuro. Avevano giocato benissimo assieme nel Sassuolo e nell’Under 21, il centravantone con la tendenza ad arretrare e dettare la manovra come un 10, Pablito abilissimo nello stretto e letale sotto porta. Scamacca ha avuto mille problemi fisici, ma il gol a Wembley non si dimentica. Raspadori è stato spesso il dodicesimo titolare in tutti i club e anche nell’Italia, ma con Gattuso le sue entrate hanno offerto spettacolo e gol. Non è una coppia fisica come Retegui-Kean: Scamacca e Raspadori hanno altre caratteristiche, coprono meno spazio, hanno più intesa nello stretto.
Gestione “gialli”
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Esperimento interessante, come quelli in difesa dove Vicario, per turnover, sostituisce Donnarumma e, per evitare problemi con la Norvegia, giocheranno anche Bellanova, Mancini, Buongiorno e Cambiaso, almeno così pare. L’altra preoccupazione sono infatti i cartellini gialli: Tonali e Cambiaso, diffidati, vanno in campo stasera e saltano Haaland perché, se in Moldova non prendono un “giallo”, rischiano poi l’ammonizione a San Siro, il che significherebbe saltare i playoff. Anche Frattesi è diffidato, mentre Barella, squalificato, torna con la Norvegia. Ma ci pensiamo dopo. Ora c’è la Moldova. E basta.










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