Meloni incassa al linea Ue: 'Abbiamo la forza per farci valere'

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Da Bruxelles è arrivata la reazione che il governo auspicava, e Giorgia Meloni chiarisce il suo sostegno alla Commissione Ue nel negoziato con gli Usa. "L'Europa ha la forza economica e finanziaria per far valere le proprie ragioni e ottenere un accordo equo e di buon senso. L'Italia farà la sua parte. Come sempre", dichiara la premier in una nota in chiusura di una domenica caratterizzata da una ridda di critiche delle opposizioni al suo silenzio dopo la lettera con cui Donald Trump ha minacciato dazi al 30%.

Ore in cui il governo è stato "in stretto contatto con la Commissione europea e con tutti gli attori impegnati nella trattativa", sottolinea la presidente del Consiglio, ribadendo che "una guerra commerciale interna all'Occidente ci renderebbe tutti più deboli di fronte alle sfide globali che insieme affrontiamo".

L'annuncio di Ursula von der Leyen sulla sospensione dei controdazi europei e l'obiettivo di una soluzione negoziata, senza mettere sul tavolo il 'bazooka' dello Strumento anti-coercizione si concilia con le valutazioni di Palazzo Chigi, che predica la necessità di evitare polarizzazioni per disinnescare lo scontro commerciale. La linea Roma-Washington è sempre aperta, non si escludono contatti anche in queste ore.

"Non è il momento delle ritorsioni", ha chiarito il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Mancano meno di tre settimane alla scadenza del primo agosto, e per Palazzo Chigi e Farnesina vanno usate per cercare un punto di caduta "equo" fra Ue e Usa, ben al di sotto del 30% minacciato dal tycoon. Dopo il fine settimana terremotato dall'annuncio della Casa Bianca, il lunedì mattina della politica sarà focalizzato su Milano. Non solo sulla reazione delle Borse. Ma anche sul possibile incontro fra Antonio Tajani e Marina Berlusconi. Un colloquio pianificato da tempo, assicurano fonti bene informate, che non è escluso però venga riprogrammato ora che la voce si è diffusa. L'appuntamento arriverebbe a pochi giorni dalle dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi che hanno scombussolato Forza Italia. Poi il vicepremier volerà a Washington, dove vedrà anche il segretario di Stato Marco Rubio. Una missione incentrata anche sul dossier dazi, che Tajani ha affrontato nelle scorse ore con il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic e il ministro spagnolo dell'Economia Carlos Cuerpo Caballero. "Trattare a testa alta tentando di interpretare con fermezza ma con intelligenza le mosse negoziali americane", la linea del ministro degli Esteri, che - spiega la Farnesina - con i suoi interlocutori "ha concordato che non va alimentata una retorica inutilmente aggressiva con gli Usa" e ha "confermato il suo apprezzamento per l'atteggiamento assunto dalla Commissione".

Nella maggioranza, però, non mancano i distinguo della Lega, dura verso la strategia di von der Leyen. "La situazione impone l'unità del governo e, per come la penso, anche dell'Europa", nota Alessandro Cattaneo, da Forza Italia, unico partito di maggioranza assieme a Noi Moderati che critica apertamente i dazi americani. "Negoziare se possibile, reagire se necessario", la sintesi del capogruppo azzurro al Senato Maurizio Gasparri.  La maggioranza "è sempre più allo sbando", sostiene Elly Schlein, che prima della dichiarazione serale di Meloni ha attaccato la premier "in modalità aereo": "Non parla, nemmeno di fronte alla prepotenza del suo amico Trump - l'affondo della segretaria del Pd -. Si prenda le sue responsabilità davanti al Parlamento e quindi al Paese, per spiegare cosa intende fare per evitare che il primo agosto i dazi si abbattano al 30% sul sistema produttivo e sui lavoratori italiani". "La reazione del Pd alla lettera di Trump - il contrattacco del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida - assomiglia a quella di chi 'gufa' la squadra avversaria non avendo partite da disputare". C'è sarcasmo nelle parole del leader M5s Giuseppe Conte: "Chiamate 'Chi l'ha visto?'. Dopo aver sbandierato un suo ruolo centrale nelle trattative con Trump per zero dazi, ora che arrivano le letterine con i dazi al 30% Meloni è sparita: niente video, niente post per spiegare ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese". 

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