Meloni al premier time: 'Spese militari al 2% del Pil nel 2025. Sì alle preferenze nella legge elettorale'

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Si è svolto al Senato il premier time con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ha risposto alle domande sui rapporti con gli Stati Uniti e i dazi, armi e riforme. "Spese militari al 2% del Pil nel 2025, la libertà ha un prezzo. Sì alle preferenze nella legge elettorale". Calenda parla di "gioco delle tre carte" sulla Difesa. "Campionessa di incoerenza", scoppia la lite Renzi-Meloni in Aula. Questi gli argomenti principali.

LE RIFORME - "Il premierato sta andando avanti - ha detto Meloni in Senato -, continuo a considerarla la madre di tutte le riforme e, non dipende da me, ma dal Parlamento, ma la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma esattamente come è intenzionata a procedere spedita sulla riforma della giustizia". "Confermo di essere favorevole all'introduzione delle preferenze nella legge elettorale", ha detto Meloni.

LA DIFESA - "L'Italia finalmente raggiungerà il target" delle spese militari al 2% del Pil "nel 2025, perché c'è un governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare", ha detto Meloni, rispondendo al leader di Azione Carlo Calenda. "L'Italia e l'Europa - ha detto Meloni - devono rafforzare le proprie capacità difensive per rispondere alle responsabilità cui sono chiamate anche in ambito Nato, la libertà ha un prezzo". La premier ha ricordato anche la "necessità di costruire sempre un pilastro europeo della Nato capace di incentivare una solida base europea".

MEDIO ORIENTE - "In Medio Oriente continuiamo a lavorare per la fine permanente delle ostilità e siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti. I Paesi arabi sono la chiave di volta nella soluzione del conflitto. C'è un piano di ricostruzione a Gaza credibile che hanno portato avanti, e anche per tracciare un quadro generale di pace e sicurezza, quadro che a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati", ha spiegato Meloni, rispondendo alla senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, Nm, Udc, Maie.

IL PNRR - Su Transizione 5.0 "non abbiamo alcun problema a valutare nelle prossime settimane la curva reale di crescita e eventualmente a ridisegnarne l'impiego in armonia con la natura delle risorse. È un'opzione che il governo ha già avanzato al tavolo con le categorie produttive nell'ambito di quel lavoro di revisione del Pnrr che intendiamo avviare con la Commissione europea", ha detto Meloni, rispondendo al presidente dei senatori del M5S, Stefano Patuanelli.

VIOLENZA SULLE DONNE - Al testo che introduce il reato di femminicidio "il Parlamento potrà apportare le modifiche che riterrà opportune per renderlo più efficace, credo che quella sia la sede per presentare la sua proposta e ampliare lo spettro del reato" ha detto la presidente del Consiglio, rispondendo a una interrogazione della senatrice Svp Julia Unterberger che chiedeva la disponibilità a introdurre "la fattispecie di reato per reprimere incitamento all'odio e alla violenza contro le donne". "Credo personalmente che i reati di opinione abbiano un confine un po' labile, ma troverà la maggioranza disponibile a discutere".

Calenda: "Sulle spese per la difesa è in corso gioco delle tre carte"

"Su un argomento su cui non ci può essere confusione, oggi riteniamo ci sia una grande confusione, quello della difesa e della sicurezza nazionali. Le dichiarazioni del ministro Crosetto sono nette e chiare: oggi l'esercito italiano, il sistema d'arma, il sistema di difesa, che è molto più ampio, non è in grado di garantire la sicurezza del Paese in un contesto geostrategico così difficile e complicato. D'altro canto, lo stesso ministro Crosetto ha più volte ricordato che senza una deroga al patto di stabilità, la possibilità di avere una difesa all'altezza dei tempi e anche del Paese non è possibile. Ma il colpo di scena, signora Presidente, è che il ministro Crosetto, nel corso dell'ultima audizione, ha detto che il 2% (oggi siamo all'1,5) lo raggiungeremo attraverso meccanismi di spostamento di poste di bilancio e mi scusi se glielo dico, ma questo è un gioco delle tre carte che non può essere accettato" ha detto il senatore e leader di Azione, Carlo Calenda rivolgendosi alla premier durante il question time.

E ha aggiunto: "Un grande Paese non può pensare di prendere una posta, metterci dentro le pensioni dei carabinieri e dire di aver raggiunto il 2%".

Quindi ha ribadito la necessità di "una parola chiara e se la parola sarà chiara - ha concluso - noi saremo pronti a supportarvi, perché è un superiore interesse della nazione".

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