L'ex numero 1 non vince un torneo da Roma '23 ma moltiplica i gesti "curiosi" in campo. A 29 anni ha forse perso la voglia di competere?
Luigi Ansaloni
2 agosto - 15:42 - MILANO
La borsa con le racchette rimasta lì, in attesa di essere presa e portata via a fine match, tra le risate generali del pubblico, rappresenta perfettamente il momento di Daniil Medvedev. Un nonsense, esattamente come le prestazioni del russo da almeno un anno a questa parte. Nel terzo turno del Masters 1000 di Toronto, l’ex n.1 del mondo ha perso contro il campione in carica, l’australiano Alexei Popyrin con il punteggio di 5-7 6-4 6-4. Il finale della partita è stato surreale: dopo il match point e la stretta di mano, Medvedev è fuggito via, senza prendere il borsone con le racchette, in stato quasi confusionale. Forse un gesto simbolico, da parte di Medvedev, oppure una semplice dimenticanza, ma certo è (senza esagerare) un altro campanello di allarme per un campione che sembra essersi perso.
digiuno
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L’ultimo acuto del trionfatore dello Us Open 2021 è stato il successo su Jannik Sinner a Wimbledon nel 2024, poi la situazione è precipitata. Il russo è uscito dalla top ten (ora è numero 14), non vince un torneo da più di due anni (Roma 2023) e soprattutto in campo fa cose che non hanno una logica. Buone per i social, come la palla “lisciata” di rovescio e la sua reazione subito dopo (sempre nel match contro Popyrin), giusto per dei video virali, ma un campione, un ex numero uno del mondo, non può certo accontentarsi di queste cose.
29 anni
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Medvedev ha 29 anni, ha ancora molto tempo davanti per poter continuare a giocare e vincere, a patto che ne abbia ancora voglia, e Daniil sembra un po' averla persa. In fondo, a 29 anni nel tennis è anche un momento dove il meglio, probabilmente, è già alle spalle, dove si fanno i bilanci e c’è chi è già soddisfatto per quello che ha ottenuto e Medvedev avrebbe anche molte ragioni per esserlo. C’è stato un tempo dove il russo, sul cemento, era il migliore, e gli avversari lo temevano. Da troppo tempo, però, l’ex numero uno del mondo è famoso solo per i siparietti e le lamentele, soprattutto contro le palline, che a suo dire lo hanno e lo stanno penalizzando non poco. Un peccato, perché il tennis ha bisogno di Medvedev. Non per i siparietti, ma come uno dei credibili rivali al duopolio Sinner-Alcaraz.