Manovra appesa al contributo dalle banche, attesi 2,8 miliardi

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    Taglio dell'Irpef, rottamazione quinquies, sterilizzazione parziale dell'aumento dell'età pensionabile, aiuti alle famiglie, sanità, imprese. Le principali misure che andranno a comporre la prossima manovra da 16 miliardi sono abbozzate a grandi linee. Ma la partita è ancora aperta. Il nodo da sciogliere è il contributo in arrivo dalle banche: le trattative proseguiranno fino all'ultimo e il punto di caduta dovrebbe fermarsi poco sotto i 3 miliardi.

    L'ipotesi sul tavolo, da cui arriverebbero 2,8 miliardi, prevederebbe un meccanismo che passa attraverso la vecchia tassa sugli extraprofitti. La partita si chiuderà comunque solo a ridosso del varo della manovra domani pomeriggio in cdm.

    Riunione che non si esclude possa essere preceduta da un nuovo vertice domani mattina tra gli alleati della maggioranza.

    Il vertice di maggioranza di domenica sera a casa della premier Giorgia Meloni non sarebbe infatti stato risolutivo, come già il precedente. E in ambienti di maggioranza si riferisce di una situazione ancora "interlocutoria". La manovra "non è chiusa", conferma il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti incontrando in mattinata a Palazzo Chigi le imprese. Dalle organizzazioni datoriali e di categoria arrivano molte sollecitazioni, dalla riduzione del peso fiscale sul ceto medio alla detassazione delle tredicesime, fino a transizione 5.0. Un grido d'allarme lo lancia Confindustria, preoccupata perché da gennaio terminano tutti gli incentivi e "l'industria italiana è nuda". Alla manovra "manca la parola crescita", tuona da Milano il presidente degli industriali Emanuele Orsini.

    Al Mef intanto si lavora per chiudere il menù delle misure.  Sapendo che la coperta è corta e che non tutti - associazioni, ma anche forze politiche - potranno essere accontentati. Prima va sciolto il nodo delle banche. I colloqui bilaterali vanno avanti per tutto il giorno e proseguiranno anche domani. "Sono convinto che ci siano spazi per una soluzione condivisa col governo", assicura il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Si parte dall'obiettivo di ottenere 5 miliardi, caldeggiato dalla Lega ma non condiviso da tutti. Non a caso, secondo fonti parlamentari di maggioranza, il punto di caduta potrebbe essere trovato intorno ai 3 miliardi. Cifra che potrebbe essere considerata accettabile anche dalle banche.

    L'ipotesi al momento sul tavolo, da cui arriverebbero 2,8 miliardi, passa attraverso la vecchia tassa sugli extraprofitti che ha visto le banche evitare la tassazione mettendo a riserva 6,2 miliardi: cifra che potrà ora essere svincolata pagando un contributo straordinario attorno al 26-27% (molto più basso del 40% previsto inizialmente); il resto arriverà dagli azionisti attraverso il 26% sulle rendite finanziarie. Non si esclude poi che, come già lo scorso anno, un sacrificio possa essere chiesto anche alle assicurazioni.

    Una volta identificate le coperture, si risolveranno anche gli ultimi dettagli sugli interventi. Se sull'Irpef si va verso un taglio di due punti della seconda aliquota, lasciando invariato lo scaglione fino a 50mila euro, si tratta ancora sulla nuova rottamazione: la Lega spinge per una rateizzazione ampia su 9 anni e 108 rate, ma nella maggioranza si punta ad introdurre come 'garanzia' il pagamento di un acconto del 5%.

    Per superare lo scoglio dell'aumento dell'età pensionabile dal 2027 si studia una sterilizzazione parziale, anche se non si esclude che il nodo venga sciolto in sede parlamentare. Per la prima casa fuori dall'Isee l'ipotesi è un'esclusione 'selettiva', fissando un tetto per il valore catastale. Per la Sanità, cui dovrebbero arrivare 2,5 miliardi, il ministro Schillaci punta sulle nuove assunzioni di medici e infermieri.

    Per la famiglia si lavora ad un pacchetto di misure vicino al miliardo, dalla conferma del congedo all'80% al bonus mamme, dalle detrazioni fiscali con il quoziente familiare al bonus libri. Potrebbe trovare posto anche un nuovo intervento sui fringe benefit. In rampa di lancio la conferma del bonus ristrutturazioni al 50% sulle prime case. Nel capitolo imprese si valutano la conferma dell'Ires premiale, un nuovo meccanismo che sostituisca Transizione 5.0 e aiuti contro il caro-energia. Si lavora anche ad un Fondo per la ricerca per una programmazione stabile dei bandi. 

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