Lukaku e il giallo della salma del padre: "Ci hanno sabotato, resta in Congo. No funerale in Belgio"

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Post sui social di Romelu e del fratello Jordan: dissidi familiari hanno impedito di portare la salma in Europa e celebrare il funerale a Bruxelles: "Adesso capiamo perché nostro padre ci ha tenuto lontani da alcuni parenti"

Salvatore Malfitano

15 ottobre - 12:25 - NAPOLI

Ci sono momenti in cui i dissidi familiari non si fermano neanche davanti alla commozione di una perdita. Certe cose capitano anche agli atleti professionisti, come nel caso di Romelu e Jordan Lukaku, che poco più di due settimane fa hanno pianto la morte del padre Roger, ma che non lo potranno salutare come avrebbero voluto. I due fratelli, infatti, avrebbero voluto celebrare il funerale in Belgio ma altri parenti l'hanno impedito. A renderlo noto è proprio Romelu, che ha pubblicato il suo secondo post su Instagram (il primo è stato proprio per dire addio un'ultima volta al padre) per dare voce a questa lite, a nome anche del fratello. 

il messaggio

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"Come forse saprete, avevamo pianificato di celebrare il funerale questo venerdì, ma a causa di alcune decisioni prese a Kinshasa, la cerimonia si terrà laggiù. Nostro padre è morto il 28 settembre e noi come fratelli abbiamo provato di tutto per portare la salma in Europa, ma abbiamo sentito di essere estorti da alcune persone. Se nostro padre fosse qui oggi, non lo accetterebbe. Ci spezza il cuore non poterlo accompagnare dignitosamente nel suo ultimo riposo. Purtroppo alcune persone ci hanno voluto sabotare. Adesso capiamo perché nostro padre ci ha tenuto lontani da alcuni parenti. Dio benedica la tua anima, papà. Ti vogliamo bene. Grazie a tutti per i messaggi, li apprezziamo molto".

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