Lukaku accelera: atteso a Napoli tra un mese, vuole rientrare in Supercoppa

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Il belga, infortunato dal 14 agosto, sta seguendo un programma di recupero in Belgio e vuole bruciare le tappe: obiettivo la semifinale di Riad contro il Milan del 18 dicembre

Antonio Giordano

Collaboratore

16 ottobre - 08:52 - NAPOLI

Però che sensazioni strane, in questi pomeriggi che non passano mai, palestra e piscina, terapie e noia, e manco un pallone da abbracciare per portarselo a letto come un bimbo innamorato del calcio. È dal 14 agosto che la sfida contro il tempo va affrontata da solo, come sta facendo Romelu Lukaku, chiudendosi in una bolla e osservando la clessidra con i suoi granelli di sabbia che scandiscono i secondi, i minuti, le ore: se ne sono andati 63 giorni, sembra che il tempo si sia fermato a quel pomeriggio a Castel di Sangro, il recupero sul difensore dell'Olympiacos nell'ultima amichevole prima delle vacanze e la conclusione che si trasforma in un tiraccio, perché intanto è già successo ciò che nessuno s'aspettava ma che raccontava quel volto sofferente. "Lesione di alto grado del retto femorale della coscia sinistra". E cos'altro aggiungere, se non la disperazione negli occhi e la certezza d'essere finito dentro un tunnel lungo (almeno) cento giorni? E proprio nell'estate in cui si era divertito così tanto ad allenarsi con la preparazione di Conte, che dodici mesi prima gli era stata negata. Poi adesso le albe e i tramonti sono esattamente eguali alle precedenti e alle successive, hanno un senso e però sprigionano un po' di malinconia: ma tra un mese, forse poco più, Lukaku tornerà a Castel Volturno, si confronterà con lo staff medico, racconterà dal vivo e personalmente ciò che adesso sta sussurrando al cellulare, riparlerà ancora e di nuovo del programma seguito in Belgio e proverà a farcela nel rispetto di una tabella che può essere indicativa. 

lukaku, rientro a dicembre in supercoppa?

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C'è una data cerchiata in azzurro: 18 dicembre 2025, Riad, semifinale di Supercoppa con il Milan, che in genere gli dice bene, perché undici vittorie su quattordici partite si sentono e quei sette gol e due assist incidono sul morale. Non è vietato essere superstiziosi, come avrebbe detto Eduardo "forse è da ignoranti ma non esserlo porta male". E quindi, dovendo ricominciare pur da qualche parte, meglio il "personalissimo" derby e in una competizione in cui l'adrenalina va bruciandosi rapidamente, quasi senza accorgersene. Il Napoli potrebbe inserirlo in lista in qualsiasi momento, togliendo un altro giocatore. E Romelu, in Arabia Saudita, vuole esserci. Intanto, le telefonate si accavallano, le chiacchierate sono sistematiche, la preparazione procede e la cautela deve farla da padrone, perché il fisico non può subire "attentati" da accelerazioni superflue: i protocolli sono garanzia e tentare di anticiparsi non conviene, anche perché Hojlund sta provvedendo per sé e pure per Romelu, occupandone il posto e lo spazio in campo a modo suo, cioè segnando. Volendo, e per esprimere la propria felicità, ci sono sempre i social, che per chi ha otto milioni di followers su Instagram rappresentano un palcoscenico da frequentare: il "wow, wow, wow, queste sono le migliori vittorie" dopo il gol di Anguissa al Cagliari è diventato un urlo travolgente ed è servito a Lukaku per scaricare la tensione che altrimenti lo inquieterebbe. Ma adesso, e tenendolo per sé, altro c'è da fare: fissare l'ora più o meno esatta in cui ripresentarsi in campo per offrire a Conte due spalle in più su cui andare a poggiarsi quando il gioco si farà ancora più duro. È a quel punto che Lukaku vorrebbe rimettersi a giocare. Ripartendo da sé: 14 i gol con il Napoli, 404 in carriera. Per ingannare l'attesa, c'è materiale da guardare.

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