L'attrice ha parlato della madre, Marina Ripa di Meana. "Era possessiva, voleva manipolarmi". Sul cinema: "io fuori da tutti i circoletti"
2 giugno - 16:50 - MILANO
Martedì 3 giugno, in prima serata su Rai 2, torna l’appuntamento con Belve, il programma cult condotto da Francesca Fagnani. Stavolta, a finire sull'iconico sgabello è Lucrezia Lante della Rovere. Nella quinta puntata della stagione, l'attrice si lascia andare a una serie di confessioni già trapelate sul web: dalla convivenza con una madre complicata come Marina Ripa di Meana alla turbolenta relazione con Luca Barbareschi, passando per le frecciatine per niente velate al "circoletto" del cinema italiano. Infine l’infanzia tra armi da fuoco ed eroina.
Lucrezia Lante della Rovere a Belve
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L'intervista di Lucrezia Lante della Rovere parte dall'infanzia, segnata da un ambiente eccentrico e inquietante: "A casa girava di tutto: pistole, sacchetti di cocaina, eroina". Parlando della relazione tra sua madre e l’artista Franco Angeli, l'attrice ricorda episodi di violenza: "Litigavano furiosamente: una volta li ho visti inseguirsi con dei colli di bottiglia rotti. Mi paralizzavo dalla paura". Quando Fagnani chiede conto delle dichiarazioni della madre sulla prostituzione per acquistare droga al compagno, Lucrezia taglia corto: "Ma io non ci credo, a lei divertiva inventare di queste iperboli, le piaceva provocare. Mia madre soffriva del fatto che Franco facesse uso di eroina, fu uno dei motivi della separazione. Più facile lo avesse fatto per un debito, però chissà…".
il rapporto con la madre
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Il rapporto con Marina Ripa di Meana, per usare una litote, non era facile. "Si parlava di una donna che faceva gli scandali, aveva una vita in technicolor, era una vera diva. Non la giudicavo. Lei mi attaccava, voleva che fossi spregiudicata come lei, una sua copia". Un legame vischioso, fatto di aspettative disattese e scontri. Quando Fagnani domanda se ci fosse una rivalità, la risposta è netta: "Era possessiva. Voleva manipolarmi, avermi per sé".
Lucrezia Lante della Rovere e il cinema
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Teatro, più che cinema. È qui che Lucrezia Lante della Rovere ha costruito la sua carriera, non senza qualche rimpianto: "Per un periodo ho un po’ sofferto". Poi, sulla consueta domanda relativa al cinema italiano, l’attrice si toglie qualche macigno dalle scarpe: "Fuori! Io mi sento fuori da tutti i circoletti". E rincara: "Il cinema è di 6/7 persone, sembra di vedere sempre lo stesso film". Rimpianti per non aver partecipato a Caos calmo? Tutt'altro: "Lì si entrava nel circoletto: Moretti, Veronesi, tutta quella cricca lì…". E sulla famosa scena di sesso tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari, l’attrice taglia corto: "Erano brutti. Mi ricordo il sedere di Nanni Moretti. Era una scena forte, forse ci voleva un gran fico. Se mi devi prendere da dietro forse volevo essere presa da Brad Pitt non da Nanni Moretti!".
Gli amori e la fuga da Barbareschi
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Infine, la domanda sull'amore con Luca Barbareschi. "Ero affascinata da Luca. Poi c’erano le trasgressioni. Era una vita molto rock 'n' roll, ma quando è diventata troppo rock 'n' roll ho detto: si salvi chi può". Com'è finita tra loro? "Quando ho capito che volevo essere protagonista della mia vita e non gregaria".
La Gazzetta dello Sport
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