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Cappelli a tesa larga, scarpe stringate o mocassini, occhiali da sole, foulard o dolcevita per ogni stagione. Niente lifting né botox o forme da pin-up. Questo è stato lo stile inconfondibile di Diane Keaton, attrice formidabile scomparsa a 79 anni l'11 ottobre 2025. Negli anni '70 il suo look che non disdegnava la cravatta, strizzava l'occhio ai codici maschili, mantenendo però grande femminilità era seguito da migliaia di ragazze di allora.
Lodata per la sua bellezza naturale, in un saggio uscito nel 2014 ‘Let’s just say it wasn’t pretty’ (edito da Random house), bestsellers per il New York Times, esaminava con ironia il tema della bellezza, dell’invecchiamento, sottolineando l’importanza di rimanere se stessi invecchiando.
L’attrice denunciava i rischi dell’inseguire la bellezza ad ogni costo: “Non importa chi sei, alla mia età - 68 anni allora, ndr - sarai comunque una donna anziana sul declino della vita’ scriveva Keaton facendo una cronaca intelligente e divertente degli alti e dei bassi di vivere e lavorare in un mondo ossessionato dalla bellezza, come quello di Hollywood.
Poi aneddoti sui suoi ex da Woody Allen a Warren Beatty. Su Allen raccontava: “Woody sognava spesso di perdere i capelli. Non più adesso, ora si sente bene con quelli rimasti”. Mentre su Beatty rivelava: “Pontificava per ore insistendo che il parrucchiere valesse più oro del suo peso. Secondo lui i capelli erano responsabili del 60% del fascino”. Nel libro raccontava anche le sue esperienze con gli altri uomini della sua vita, da Jack Nicholson ad Al Pacino a Sam Shepard, dimostrando come gli ideali di bellezza cambino con l’età e spiegando perchè vivere bene sia la cosa più bella, piuttosto che inseguire i canoni estetici comuni.
Ironica e feroce osservatrice di se stessa, la Keaton invitava a guardarsi allo specchio scacciando l’ossessione per la bellezza e incoraggiando ad accettarsi e piacersi: una lezione attualissima. "Nessun ‘dovresti’ dovrebbe minare la propria bellezza".
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