(di Patrizia Vacalebri)
La settecentesca Reggia di Portici ha
accolto per la prima volta, una sfilata di alta moda sposa:
Stupor Mundi, nuova collezione bridal firmata dallo stilista
Gianni Molaro. Davanti a un parterre di seicento ospiti, tra cui
anche Alessandro Cecchi Paone, le antiche sale affrescate della
Reggia partenopea appartenuta ai Borbone, hanno visto sfilare
gli abiti da sposa scintillanti di ricami barocchi, dello
stilista di San Giuseppe Vesuviano (Napoli), sempre molto
sensuali nei giochi di trasparenze, nei corsetti steccati, nelle
scollature profonde sulla schiena.
Ma ad aprire il fashion show, con le note di sottofondo dell'Ave
Maria della Callas remixata, è stato un corteo di giovani
ragazzi a torso nudo e scalzi, con pantaloni di tulle bianchi e
un lungo velo sul capo trattenuto da coroncine. I modelli
invocavano la Vergine e uno di loro faceva il gesto d'incensare
gli ospiti. "Rappresentano l'amore universale - spiega Molaro a
margine del fashion show - sono figure di esseri puri, come le
mie spose, che io immagino forti e belle come angeli".
Tra le modelle, c'erano anche alcune delle ex ragazze che
sfilavano per lo stilista campano a Roma negli anni Novanta al
suo debutto. "Oggi sono splendide quarantenni - ricorda - e per
me rappresentano un messaggio d'inclusione. Una donna che torna
a sfilare a quasi cinquant'anni è meravigliosa. Poi l'età delle
spose è cambiata - sottolinea - Oggi la donna arriva all'altare
sempre più spesso da adulta. Ma i sogni sono senza tempo e
quindi anche per questo tipo di cliente ho realizzato creazioni
romantiche".
Così sfilano abiti a sirena, oppure capi principeschi, con
piccoli corpetti e gonne large, chiuse da romantici fiocchi sul
dietro; bustier con ricami di fiori in 3D, abiti double,
trasformabili con una semplice gesto, un must dello stilista: si
toglie la sopra-gonna in raso, ampia e annodata in vita, ed ecco
apparire l'abito a sirena sottostante, più adatto al party del
dopo cerimonia e a scatenarsi nelle danze. La nuova collezione
sposa 2026 si compone di cento abiti.
Gianni Molaro ha aperto il suo primo atelier nel 1990. Ora ne ha
due, uno a Napoli e l'altro a Roma, in via del Babuino,
inaugurato nel 2012 con una trovata delle sue: ha coperto
Trinità dei Monti con tremila metri di tulle bianco. Si ricorda
infatti che Molaro è uno stilista da record. Il primo raggiunto
nel 1993 con un velo di 326,70 metri. Ha quindi ripetuto
l'esperienza con un abito da sposa di dodici metri di diametro e
infine ha raggiunto un altro primato con l'abito tempestato da
settemila diamanti. Il debutto sulle passerelle dell'alta moda
di Roma è avvenuto nel 1999. Molaro si definisce "un artista
trasversale" perché è anche pittore e scultore. Dal 2014 ha
partecipato al programma televisivo di Rai2 "Detto Fatto" come
stilista e tutor dell'Accademia di Moda. Nel 2021 ha realizzato
la sua prima collezione di pret a porter.
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