
Francesco Palma
25 luglio - 12:13 - MILANO
Come raccontato da Michael Woods, negli ultimi anni l'alimentazione dei professionisti è molto cambiata, con effetti non sempre piacevoli
1 di 3:
Ciclismo: com'è cambiata l'alimentazione
Correre il Tour de France significa portare il proprio corpo al limite, e non solo dal punto di vista puramente sportivo. Per poter reggere una corsa a tappe così dura anche l’alimentazione viene pensata di conseguenza, e negli ultimi anni ci si è spostati verso soluzioni sempre più particolari. Lo ha raccontato Michael Woods, capitano della Israel Premier-Tech: si raggiungono anche le 6000 calorie al giorno. Ovviamente, questo apporto così massiccio può stressare ulteriormente il corpo, con delle conseguenze non propriamente piacevoli soprattutto dal punto di vista intestinale. Negli ultimi anni, infatti, è aumentato notevolmente l’apporto di carboidrati durante una giornata di corsa: dai 40 grammi all’ora di qualche anno fa agli oltre 100 di adesso: “Nel 2017, correvo regolarmente con 30-40 grammi di carboidrati all'ora. Per molti versi, era orribile e finivi la maggior parte delle giornate con gli occhi strabici, ma era decisamente più facile per lo stomaco. Di certo non voglio tornare a quei giorni, ma correre con poco carburante era molto più una questione mentale, e in realtà mi piaceva quell'aspetto" ha spiegato Woods.
Continua