Lang-Conte, Koeman accende la polemica: "Ventotto giorni di ritiro senza vedere il pallone"

2 giorni fa 4

Dalle parole del c.t. olandese emerge l’insoddisfazione dell’esterno olandese, per ora ancora ai margini del progetto contiano

Salvatore Malfitano

13 novembre - 11:21 - NAPOLI

Si aggiunge un nuovo capitolo, indirettamente polemico, sul malcontento dei calciatori del Napoli sulle metodologie di lavoro di Antonio Conte. Stavolta è Noa Lang a manifestare perplessità, attraverso le parole di Ronald Koeman. Il c.t. dell'Olanda in conferenza ha raccontato di una conversazione avuta col giocatore due mesi fa. "Resto in contatto. A settembre mi sono seduto con lui e gli ho chiesto come vanno le cose in Italia. Poi mi ha detto: "Ventotto giorni di ritiro e non ho visto un pallone '. È un vero cambiamento per un giocatore, e bisogna stringere i denti. Ma non è poi così male se lo vedono e devono farlo". Di certo sorge qualche dubbio in proposito della piena veridicità di queste parole. Il Napoli non ha totalizzato 28 giorni di ritiro tra Dimaro (17-27 luglio) e Castel di Sangro (30 luglio-14 agosto). Inoltre, è noto che siano state disputate delle amichevoli e viene difficile da pensare che non sia stato svolto alcun tipo di lavoro tecnico-tattico durante le sedute di quel periodo. Resta però la poca soddisfazione di Lang. 

in panchina

—  

Nel suo caso specifico, si può ragionare soprattutto sul poco utilizzo che ne sta facendo Conte da inizio anno. 223 minuti in 11 presenze, di cui soltanto una da titolare contro il Lecce in campionato. Una settimana prima, il Napoli aveva incassato una delle peggiori sconfitte dell'epoca recente contro il Psv - ex squadra dell'olandese - in Champions League. In quell'occasione, Lang si era lamentato della situazione senza giri di parole. "Ogni calciatore vuole giocare. Non so cos'altro fare. È meglio non dire nulla. Ho firmato un contratto qui e devo accettarlo così com'è. Non ho altra scelta. Con Conte ho parlato una sola volta". La scelta dell'allenatore di schierare quattro centrocampisti di ruolo - piuttosto che affidarsi al 4-3-3 - inevitabilmente lo sta penalizzando, ma è altrettanto vero che l'impatto finora è stato relativo. Ed è proprio da questo che l'esterno dovrà partire, per cambiare le dinamiche del suo rapporto complicato con il tecnico.

Leggi l’intero articolo