La pillola anti-obesità è più vicina: duello tra Lilly e Novo

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Sul New England Journal of Medicine

Entrambi i farmaci orali per perdere peso mostrano dati incoraggianti. La competizione tra big pharma entra nella fase decisiva

di Francesca Cerati

18 settembre 2025

Illustrazione di un peptide semaglutide (blu) legato al suo bersaglio glucagon-like peptide-1 (GLP-1, rosa chiaro). Il semaglutide è un farmaco antidiabetico e antiobesità. (Foto di Behnoush Hajian/Science Photo Li / Bha / Science Photo Library via AFP)

Dopo il successo delle iniezioni anti-obesità, la sfida si sposta sulle pillole. Eli Lilly e Novo Nordisk, i due colossi che hanno aperto la strada con i farmaci agonisti del recettore Glp-1, ora puntano su formulazioni orali giornaliere, considerate il vero “Santo Graal” del settore: più facili da assumere, conservare e distribuire, con il potenziale di raggiungere un numero molto più ampio di pazienti.

Orforglipron, l’arma di Lilly

I risultati completi dello studio di fase 3 AttainN-1, pubblicati sul New England Journal of Medicine e presentati al congresso Easd a Vienna - uno dei più grandi congressi al mondo dedicati al diabete - mostrano che la pillola sperimentale orforglipron ha ridotto in media del 12,4% il peso corporeo in 72 settimane. Quasi il 40% dei pazienti trattati con la dose più alta ha perso almeno il 15% del proprio peso. Benefici significativi sono stati osservati anche su circonferenza vita, glicemia e altri parametri cardiometabolici.

Lilly ha anche diffuso i risultati del trial Achieve-3, che ha messo a confronto diretto orforglipron e semaglutide orale: il suo candidato si è dimostrato superiore sia nel controllo glicemico sia nella riduzione del peso nei pazienti con diabete di tipo 2.

La risposta di Novo Nordisk

La casa danese non resta a guardare. Con lo studio Oasis-4, sempre pubblicato sul New England Journal of Medicine, Novo Nordisk ha presentato i dati della sua compressa da 25 mg di semaglutide orale. In 64 settimane, i pazienti hanno perso in media il 16,6% del peso, con oltre un terzo che ha superato il traguardo del -20%. Risultati paragonabili a quelli della versione iniettabile, che negli ultimi anni ha conquistato il mercato globale.

Non solo. Ulteriori studi confermano l’efficacia di semaglutide anche sul fronte cardiovascolare e psicologico: riduzione significativa del rischio di infarto, ictus e morte, ma anche miglioramento del benessere mentale grazie al calo del cosiddetto food noise, i pensieri ossessivi legati al cibo.

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