La parmigiana di Bublik e le bistecche di Darderi: dietro i trionfi i piatti di uno chef italiano

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Francesco Alvino e Enrico Devitofranceschi sono le anime del Macellaio RC, punto di riferimento dei tennisti, italiani e no, a Londra

dal nostro corrispondente Davide Chinellato

29 luglio - 19:12 - MILANO

C’è un segreto tutto italiano dietro le recenti vittorie di Alexander Bublik, che degli ultimi 4 tornei giocati non ha vinto solo Wimbledon, e Luciano Darderi, che dopo l’uscita al terzo turno dallo slam sull’erba ha conquistato Bastad e Umago. È in quello che mangiano, nell’esperienza a Londra con Francesco Alvino e Enrico Devitofranceschi, due delle anime del progetto RC Il Macellaio che durante Wimbledon è diventato il punto di riferimento per il tennis italiano e no.

  “Abbiamo contattato i tennisti sui social e col passaparola” ha raccontato Francesco, diventato durante il torneo lo chef personale di Bublik. “La parmigiana di cui raccontava nell'intervista alla Gazzetta l’ha mangiata da me - ha raccontato divertito dell’episodio raccontato dallo scatenato kazako prima di Wimbledon -. Di un tennista ci si mette a disposizione: se chiedono la colazione alle 7 devi essere pronto, se vogliono cenare all’una o alle due di notte devi accontentarli. Noi siamo a disposizione loro ed è un vanto lavorare in un ambiente meraviglioso come quello del tennis. Con Bublik abbiamo iniziato la colazione con avocado on toast: mi dicevano i suoi preparatori che nel momento in cui si trovano bene con un tipo di colazione poi non cambiano mai durante un torneo. Quindi ti deve andare bene il primo giorno, che è fondamentale perché devi capire le loro richieste. Lui è uno che ti concede una certa libertà: dopo 1-2 giorni si è fidato e mi ha lasciato libero. È una bella cosa che ti dà modo di esprimerti, ma devi capire anche chi hai davanti”.

LA PARMIGIANA 

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 Francesco, che al Macellaio è Executive Chef, ha lavorato col numero 25 del mondo che ha recentemente vinto Gstaad e Kitzbuehl curando per lui diversi menù ad hoc. Ma ha perfettamente in testa il pasto perfetto per un tennista nel giorno di gara. “Pasta al pomodoro, sicuramente. Filetto. Le carote, altro piatto anche in onore di Sinner. Broccoli. Il dolce difficilmente se lo concedono, noi offriamo un carpaccio di ananas o qualcosa di leggero, anche se il tiramisù è un dolce ben apprezzato, che magari dividono con qualcuno”. Enrico, appassionatissimo di tennis, è la mente social dietro la trasformazione del Macellaio nel punto di ritrovo del tennis nei giorni di Wimbledon. “Sono stato contattato dal manager di Bublik che mi chiedeva uno chef per Sasha: col proprietario Roberto Costa abbiamo deciso di mandare Francesco - racconta -. Prima del torneo però avevo contattato sui social tutti i principali tennisti, dicendo che sarebbero venuti da noi: ci hanno preso come punto di riferimento.

LULI CARNIVORO

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Il locale gestito da Alvino e Deviofranceschi, è diventato punto di riferimento per gran parte dei tennisti italiani, dal capitano Volandri a Flavio Cobolli, che si è spinto fino ai quarti di finale dello Slam. E poi Bellucci, Arnaldi e in passato pure Sinner è transitato di lì. Ma l'habitué era Luli  Darderi, ora numero 4 italiano, uno per cui  “la sera è vietata la pasta, mangia solo carne” come racconta Enrico. La dieta ha funzionato così bene che l’azzurro ha vinto gli ultimi due tornei giocati. E come Bublik non ha nessuna intenzione di fermarsi.

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