La Norvegia a un passo dalla storia: 'Ma non facciamo ancora festa'

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L'ultima volta in cui la Norvegia si è qualificata ad un Mondiale, l'Haaland nel giro della nazionale non era Erling ma papà Alf-Inge mentre Stale Solbakken guidava la squadra a metà campo e non dalla panchina. Sono passati 28 anni dalla matematica qualificazione alla Coppa 1998 e 27 dalla successiva partecipazione al torneo in Francia, dove l'avventura si concluse agli ottavi di finale contro l'Italia, quando un gol di Vieri a Marsiglia spense i sogni di Flo e compagni. Domani, davanti ai 4-5mila norvegesi in arrivo a San Siro, la nazionale nordica ha l'occasione di hiudere la propria piccola vendetta sugli azzurri, ma soprattutto entrando nella storia conquistando per la quarta volta la qualificazione ai Mondiali.

 Soltanto 90' separano la Norvegia dal proprio obiettivo, dopo un girone di qualificazione perfetto condotto tra l'altro con numeri record (al momento, con 33 gol in 7 partite, la media di 4,7 gol a match è la terza migliore di sempre nella storia delle qualificazioni Mondiali, dietro solo la Francia nel 1954 e nel 1958). Con il classico equilibrio nordico, tuttavia, la nazionale si è guardata bene dall'esagerare nelle celebrazioni, seppur presentandosi al Meazza con la certezza di non rischiare di perdere 9-0, cioè l'unico risultato che priverebbe la Norvegia dalla qualificazione diretta. "Se penso possa andare male? No. Nessuno tra me e i calciatori ha esperienza di nove gol subiti", le parole del ct Solbakken in conferenza stampa. "Avremmo dato tutto per stare in questa situazione, ora dobbiamo solo finire bene. Io non faccio ancora festa, sono ancora nella mia bolla. Non abbiamo ancora pianificato la festa. Ma non sarà un allenamento, sarà una partita vera con 60mila persone sugli spalti. Loro cercheranno anche una piccola vendetta, sarà un bel test per la nostra difesa". Niente vendetta per il 1998, spiega Solbakken che era tra l'altro in campo, ma anzi anche un augurio all'Italia. "No, niente vendetta. L'Italia per me andrà comunque ai Mondiali, hanno una squadra forte e giocano con diversi sistemi".

La carica è anche quella di Erling Haaland, che è ad un passo dal primo risultato di rilievo con la propria nazionale. "Sappiamo che questa è l'ultima partita, ci manca una sola gara e possiamo chiudere a punteggio pieno. Giochiamo bene, c'è grande spirito di squadra, vogliamo finire bene questo percorso e cercheremo di vincere". 
   

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