La biografa: 'Diventare Papa non lo cambiò'

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 "Papa Francesco ha fatto procedere la Chiesa cattolica in due direzioni. Indietro, recuperando il senso dei Vangeli. E avanti, ascoltando, comprendendo e avvicinandosi al mondo di oggi". E' l'analisi di Francesca Ambrogetti, biografa del Pontefice, scomparso all'età di 88 anni.

    Il Papa argentino "lascia una Chiesa più universale, più inclusiva, più trasparente, molto più impegnata con la società di questo inizio di secolo", sottolinea l'ex responsabile dell'ufficio ANSA a Buenos Aires. "Credo che dopo Francesco, la Chiesa continuerà e approfondirà questa eredità", aggiunge l'esperta, che insieme a Sergio Rubín è autrice del libro 'El jesuita: Conversaciones con el cardenal Jorge Bergoglio' (Vergara, 2010; successivamente titolato 'El Papa Francisco: Conversaciones con Jorge Bergoglio'), tradotto in varie lingue.
    Ambrogetti e Rubin hanno poi scritto "El pastor, desafíos, razones y reflexiones de Francisco sobre su pontificado" (Ediciones B, 2023), in occasione del decimo anniversario di Jorge Bergoglio al trono di Pietro.
    "La lucidità e lo sguardo sulla Chiesa e sul mondo di Jorge Bergoglio è ciò che mi ha ispirato nel 2001, quando era arcivescovo di Buenos Aires, a chiedergli di scrivere un libro che riflettesse il suo pensiero. Il progetto è stato completato, insieme al collega argentino Sergio Rubin, nel 2010, dopo lunghe conversazioni che hanno portato alla prima biografia", ricorda Ambrogetti.
    E aggiunge: "Ricordo che 24 anni fa chiesi a Bergoglio quale pensava dovesse essere il profilo del Papa. Mi rispose senza esitare un attimo: 'Deve essere un pastore'. In quel momento non immaginavo che sarebbe stato lui quel pastore, e che avrebbe cambiato per sempre la Chiesa". "Ma quell'uomo, che era un sacerdote a Buenos Aires, che viaggiava in metropolitana o con i mezzi pubblici, che si avvicinava ai quartieri poveri, anche quando era arcivescovo di Buenos Aires. Non è cambiato quando è diventato Pontefice. Da Papa diceva a tutti coloro che lo conoscevano da sempre, che era lo stesso Jorge Bergoglio di sempre, solo vestito di un altro colore. Ed era davvero così", sottolinea Ambrogetti.
    "Da pontefice, per scrivere il secondo libro abbiamo avuto molti incontri, ma li ricordiamo come una continuazione del primo. Era davvero la stessa persona", conclude la biografa.

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