Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è in contatto con il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, a cui ha chiesto di attivare le azioni necessarie per garantire l'ordinato afflusso e l'assistenza dei fedeli che raggiungeranno Roma a seguito della scomparsa del Santo Padre, delle sue esequie, e della successiva cerimonia di intronizzazione del nuovo Pontefice. Per oggi alle 11.00 è convocato un Consiglio dei Ministri, che affiderà al Capo del Dipartimento della Protezione Civile il coordinamento delle attività e di tutte le strutture impegnate, così come avvenne nel 2005 in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II.
Sostanzialmente, al Dipartimento della Protezione civile sarà affidato il compito di occuparsi di tutta la gestione dell'evento ad eccezione degli aspetti relativi alla sicurezza, dunque dall'organizzazione dei posti medici avanzati alla distribuzione dell'acqua, dal potenziamento delle reti telefoniche alla gestione dell'afflusso e del deflusso dei pellegrini.
Lutto nazionale di 3 o 5 giorni per il Papa
Il governo valuta di proclamare fra i tre e i cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, i cui funerali si celebreranno sabato. Lo confermano fonti dell'esecutivo. La decisione sarà deliberata dal Consiglio dei ministri convocato alle 11. Il Consiglio dei ministri, inoltre, affiderà al Capo dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano il coordinamento delle attività e di tutte le strutture impegnate per garantire l'ordinato afflusso dei fedeli in arrivo a Roma dopo la morte del Pontefice, così come avvenne nel 2005 in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II. In quel caso furono proclamati tre giorni di lutto nazionale.
Il piano, no fly zone e bonifiche, in campo anche la protezione civile
Potenziamento dei contingenti delle forze dell'ordine nell'area attorno a San Pietro, no fly zone già operativa, percorsi dedicati ai fedeli per evitare la calca, riunioni in prefettura e attivazione del Centro per la gestione eventi nella sala operativa della Questura. Non appena arrivata la notizia della morte di papa Francesco è scattato il piano sicurezza a Roma. "Sono stati immediatamente rafforzati i servizi, l'avvicinamento dei fedeli è notevole" ha detto il prefetto Lamberto Giannini che poi ha presieduto due riunioni del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica a cui hanno partecipato i vertici delle forze dell'ordine capitoline, rappresentanti della gendarmeria vaticana e il sindaco Roberto Gualtieri. L'obiettivo è che da ieri e fino a quando sarà eletto il nuovo Papa tutto possa svolgersi in "sicurezza e con il rispetto dovuto al Pontefice", soprattutto per quanto riguarda i funerali, ha sottolineato Giannini.
In attesa della data precisa delle esequie, la Questura è già al lavoro sul dispositivo imponente che dovrà essere messo in campo. L'area di piazza San Pietro sarà super blindata, anche in considerazione del fatto che sono attesi capi di Stato e di governo in arrivo da Paesi di tutto il mondo. Ci saranno bonifiche accurate anche nel sottosuolo e verranno schierati motociclisti, tiratori scelti, artificieri e nuclei cinofili delle diverse forze di polizia. In campo anche la polizia fluviale per il pattugliamento del Tevere e delle banchine. Mobilitate le unità Nbcr dei pompieri, esperte contro la minaccia nucleare, batteriologica, chimica e radiologica e il personale speleo-alpino-fluviale (Saf), specializzato in interventi di recupero di persone ferite in situazioni particolarmente difficili. Saranno predisposti varchi d'accesso alla piazza con metal detector presidiati dalle forze dell'ordine che controlleranno l'afflusso dei fedeli. Impiegati, inoltre, dispositivi anti-drone in dotazione alle forze armate e un prezioso contributo arriverà poi dagli 'occhi elettronici' delle telecamere cittadine. Allertato il sistema di soccorso con ambulanze pronte a intervenire in caso di malori e gli ospedali più vicini ad accogliere eventuali pazienti. Massima attenzione agli arrivi e agli spostamenti delle alte cariche straniere che raggiungeranno la Capitale. Sotto la lente, infine, gli scali aeroportuali oltre a stazioni, caselli autostradali e alle principali direttrici cittadine per monitorare l'afflusso di migliaia di fedeli che raggiungeranno Roma. Verranno controllate attentamente anche le stazioni metro, le principali arterie stradali, il centro storico e gli obiettivi sensibili dislocati nei diversi quadranti della città.
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