La benedizione di Mou, la mossa di De Rossi... Così il "piccolo Preud’homme" si è preso la Roma

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Dall'esordio minorenne con il Benfica fino a un 2025 magico. La scalata di Svilar, romanista anche per "colpa" del Pupone. E conteso da Serbia e Belgio

Francesco Balzani

Collaboratore

28 novembre - 12:23 - MILANO

Non è istrionico, ma nemmeno freddo. Non è un gigante, ma nemmeno piccolo. Ha l’aria di quei portieri di una volta e una bellezza quasi cinematografica. E il film romanista di Mile Svilar sta entrando di diritto nella categoria delle pellicole epiche. Un’opera che parte da lontano e che l’ha portato oggi a essere uno dei portieri più quotati del mondo oltre che il protagonista della corsa scudetto della Roma di Gasperini.  Diciassette gol subiti in tutto il 2025, meno di chiunque in serie A. Solo sei in questa stagione, nessuno in Europa ha fatto meglio. Merito della difesa? Non solo. Perché se analizziamo i dati di Svilar scopriamo una percentuale di parate che porta a un 5,6 gol evitati per Xg,  e quindi in presenza di chiare e nitide occasioni da gol. Il 92% dei tiri diretti verso la porta romanista finiscono tra guanti e piedi del 26enne di Anversa. Tradotto in punti: siamo sui numeri di un attaccante di razza.

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