L'ossessione di capitan Conte e l'eterna lotta contro Moby Champions

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Napoli’s head coach Antonio Conte  during the Serie A soccer match between Napoli and Lecce at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples, southern italy - Saturday, October 26, 2024. Sport - Soccer . 
(Photo by Alessandro Garofalo/LaPresse)

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Quasi vent’anni fa l'allenatore azzurro ha alzato quel trofeo da calciatore. Ora la sfida è riuscire a compiere un bel cammino europeo con il suo Napoli

Marco Bucciantini

Opinionista

16 settembre - 11:26 - MILANO

Dritto sul cassero non fuma la pipa ma si agita, trasmettendo sé stesso alla partita, alla sua squadra e nessuna squadra appartiene a un uomo come una squadra di Conte appartiene ad Antonio Conte. Parte la caccia alla Champions lontana, in acque ancora poco esplorate: tormento, ferita aperta, balena bianca - che poi era un capodoglio e respinse l’ossessione del capitano Achab perché le ossessioni non possono concludersi o risolversi, altrimenti non sarebbero tali. In quella lotta fra Achab e Moby Dick non poteva esserci salvezza, neanche pareggio ma solo l’abisso quindi sicuramente finirà meglio. Anche perché il nostro capitano non sfida l’ignoto, conosce perfettamente tutti i mulinelli, le profondità, gli scogli e le onde e i porti: la Champions fu vinta, da lottatore di centrocampo, quasi vent’anni fa. E l’ha navigata da allenatore, sentendosi sempre controcorrente (o raccontandola così), con risultati forse migliori di quanto gli vengono contestati ma sicuramente inferiori alla biografia così vincente, così massima nei tornei nazionali: così il discorso si è fatto oltraggioso, insolente.

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