Il croato, decisivo con il Bologna, ha già fatto innamorare San Siro. Da quando è arrivato non ha lasciato nulla al caso: dall'alimentazione alla conservazione del fisico, fino allo studio degli avversari della Serie A
Marco Guidi e Andrea Ramazzotti
16 settembre - 12:55 - MILANO
Con un impatto alla Zlatan Ibrahimovic, quando nel gennaio 2020 tornò in rossonero, Luka Modric si è preso il Milan. Dopo tre giornate di campionato il Diavolo è già ai piedi del Pallone d’oro 2018. Chi pensava che fosse finito perché aveva detto basta con il Real Madrid, già deve ricredersi. Dietro il suo rendimento da Superman ci sono lavoro, attenzione ai particolari, compresi l’alimentazione e il riposo. Niente viene per caso: Luka lo sa bene e sta passando questo messaggio anche ai compagni, inevitabilmente contagiati dalla sua maniacalità per la professione e per la maglia rossonera. Il ds Tare e l’ad Furlani hanno avuto una grande idea a prenderlo a parametro zero e adesso i tifosi del Milan se lo possono godere. Come hanno fatto in passato con Ronaldinho (Pallone d’oro pure lui) e Beckham, altri colpi da novanta, presi da Berlusconi e Galliani.
Prevenzione
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La base della longevità di Modric sta in un fisico eccezionale, non tanto nella massa, quanto nell’esplosività e nell’elasticità. In particolare il suo punto di forza è nelle gambe, ben sopra la media non dei quarantenni, ma del resto dei giocatori della Serie A. La natura ci ha messo del suo, il resto lo ha fatto il campione croato, dotato non solamente della classe immensa dei suoi piedi, ma anche di un’etica del lavoro che contraddistingue i grandi. Nel 2015, alla soglia dei 30 anni, Luka si rese conto che avrebbe dovuto fare qualcosa per spostare il più possibile in là il termine della sua (fantastica) carriera. Così si rivolse a Vlatko Vucetic, professore associato della facoltà di Kinesiologia all’università di Zagabria. Una vera istituzione in Croazia nello studio del rapporto corpo-sport, tanto che oggi Zvone Boban lo ha assoldato alla Dinamo per aiutare la crescita dal punto di vista atletico dei “talentini” nell’accademia giovanile. Vucetic preparò un programma giornaliero di esercizi, da tarare a seconda dei dati raccolti quotidianamente nei normali allenamenti con il club. In pratica, Modric iniziò una routine di mezz’ora prima e dopo la seduta con la squadra. Un’abitudine che gli ha consentito stagione dopo stagione di perfezionare dettagli come la postura, la tenuta fisica, la prevenzione degli infortuni. Anche così Luka è arrivato a 40 anni senza patire eccessivamente lo scorrere del tempo. "L’età è solo un numero", ha scritto qualche giorno fa su X. Domenica lo ha confermato anche sul campo.
Dieta e studio
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Un aspetto che Modric cura con dedizione è l’alimentazione. Niente menù speciali, ma delle accortezze seguendo le indicazioni del nutrizionista rossonero e i suoi gusti. Per esempio, tanto pesce, il piatto preferito del croato. E, nel giorno della partita, una bella iniezione di carboidrati, solitamente sotto forma di pastasciutta. Massima attenzione poi al riposo: conosce l’importanza del sonno e cerca di riposare il suo fisico il più possibile. Soprattutto dopo i viaggi con la nazionale vuole evitare che la stanchezza e l’acido lattico gli giochino brutti scherzi, ma anche dopo le partite si sottopone a crioterapia. Non solo muscoli, però. Luka usa anche la testa per mantenersi sempre sul pezzo. Come? Studiando nei dettagli gli avversari. Approfittando pure della sosta – sebbene fosse impegnato con la nazionale –, Modric ha visto tutte le partite delle prime due giornate di Serie A. Mentre sabato in ritiro si è “sparato” una maratona calcistica prima con Juventus-Inter (dopo la fine dell’allenamento) e poi con Fiorentina-Napoli. Un po’ è lavoro, un po’ passione. Luka vive di calcio nel vero senso della parola. E anche per questo motivo ha scelto il Milan, la sua squadra del cuore da bambino. Di offerte ne aveva parecchie, pure ricchissime dall’Arabia Saudita. Ma la mentalità del croato è semplice: finché si sente competitivo in Europa, vuole giocare per vincere trofei più che per riempire il portafogli, peraltro già gonfiato da anni di stipendi al top con il Real Madrid. Con il Diavolo ha firmato fino al 2026, con opzione fino al 2027. Dopo il Mondiale prenderà una decisione: i tifosi sperano che resti, innamorato anche del fascino della città (vive in centro), sebbene il richiamo di chiudere la carriera in patria sia molto forte.