Dopo svariati tentativi è finalmente riuscito il primo attracco fra due satelliti in orbita condotto dall'agenzia spaziale indiana Isro con la missione SpaDeX (Space Docking Experiment), lanciata lo scorso 30 dicembre. Dopo Stati Uniti, Russia e Cina, l'India è diventata così la quarta potenza mondiale ad aver sviluppato e utilizzato una propria tecnologia per il docking, che si rivelerà preziosa per l’assemblaggio della futura stazione spaziale indiana e per missioni lunari con equipaggio.
Il risultato, definito "storico" dall'Isro, rappresenta "un importante trampolino di lancio per le ambiziose missioni spaziali dell'India negli anni a venire", ha commentato su X il premier Narendra Modi, congratulandosi con i tecnici dell'Isro. I complimenti sono arrivati anche dal direttore generale dell'Agenzia spaziale europea, Josef Aschbacher, che ha riconosciuto il successo di SpaDeX come "un notevole risultato di importanza cruciale mentre l'India continua a consolidare il suo ruolo nello spazio aprendo la strada a un innovativo ecosistema spaziale indiano. Esa - ha aggiunto Aschbacher - è orgogliosa di essere una solida agenzia partner dell'Isro".
L'esperimento SpaDeX, lanciato lo scorso 30 dicembre con un razzo Pslv-C60 dal Centro Spaziale Satish Dhawan a Sriharikota, ha portato in orbita due satelliti chiamati Sdx01 (Chaser) e Sdx02 (Target), ciascuno del peso di circa 220 chilogrammi. L'aggancio tra i due veicoli era inizialmente previsto per il 7 gennaio, ma una deriva imprevista nella posizione dei satelliti ha determinato diversi rinvii.
Dopo l'ennesimo tentativo sfumato il 12 gennaio, e considerato il rischio di dover rimandare tutto a marzo per avere collegamenti adeguati con la Terra, i tecnici dell'Isro hanno deciso di riprovarci nelle prime ore del 16 gennaio. La manovra di docking non è stata mostrata in streaming, e la riuscita è stata comunicata a operazioni concluse. La manovra di undocking per il distacco dei due satelliti sarà eseguita nei prossimi giorni.
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