Stavolta per Starship il successo è... a metà

19 ore fa 2

Successo parziale per Starship di SpaceX con il recupero del booster: il fallimento dello stadio superiore (esploso) ne compromette molti obeittivi.

Starship di SpaceX

Il momento in cui il booster Super Heavy (B14) viene "afferrato" dai bracci della torre di lancio, dove è rientrato con successo circa 6 minuti e 30 secondi dopo il decollo SpaceX

Il settimo test di volo per Starship, il gigantesco razzo di SpaceX destinato a viaggi sulla Luna e su Marte si è concluso con un bilancio contrastante: da un lato il successo nel recupero del booster Super Heavy, dall'altro un'anomalia che ha interrotto la salita dello stadio superiore, portando alla sua distruzione.

Il lancio, avvenuto alle 23:37 ora italiana del 16 gennaio 2025, ha visto il razzo di oltre 120 metri staccarsi dalla piattaforma di lancio regolarmente. Questa missione ha segnato il debutto della variante Block 2 dello stadio superiore, un'evoluzione del progetto originale mirata a migliorare affidabilità, prestazioni e riusabilità del sistema. Tra i miglioramenti implementati figurano un sistema di propulsione potenziato, un design strutturale ottimizzato per resistenza e capacità di carico, oltre a aggiornamenti nei software e hardware per il controllo del volo e delle manovre.

Starship: la prima fase di salita è stata un successo

La fase di ascesa si è svolta secondo i piani: i 33 motori Raptor del booster hanno funzionato come previsto e, dopo circa due minuti e mezzo, la maggior parte si è spenta, lasciando il compito ai sei motori Raptor dello stadio superiore di spingere il veicolo verso lo spazio. Il booster Super Heavy (B14) ha poi eseguito una manovra di inversione e un'accensione controllata per rientrare verso la torre di lancio, dove è stato catturato con successo circa sei minuti e mezzo dopo il decollo, suscitando l'entusiasmo degli spettatori e dei commentatori.

Starship: cosa non è andato

Tuttavia, la gioia è durata poco. In pochi istanti è diventato chiaro che qualcosa non andava nello stadio superiore. A circa 7 minuti e 40 secondi dal lancio, i dati telemetrici hanno mostrato lo spegnimento anomalo di uno dopo l'altro dei motori Raptor, fino all'interruzione definitiva della trasmissione dati a 8 minuti e 27 secondi. Elon Musk ha ipotizzato, tramite un post su X che la causa fosse una perdita di ossigeno o carburante nella cavità del motore che ha superato la capacità di sfiato.

Musk ha annunciato che verranno adottate misure per migliorare il controllo delle perdite, implementare sistemi di soppressione degli incendi e aumentare l'area di sfiato, rassicurando che non ci sono indicazioni di rinvii del prossimo lancio previsto entro il mese prossimo.

L'esplosione e la pioggia di detriti

Diverse immagini e video sui social media mostrano la rottura del veicolo e la pioggia di detriti. L'anomalia ha avuto ripercussioni anche sul traffico aereo: la Federal Aviation Administration (FAA) ha disposto ritardi e deviazioni per alcuni aeroporti, tra cui Miami International Airport e Fort Lauderdale-Hollywood International Airport, per evitare la caduta di detriti.

Poco dopo le 02:00 ora italiana, la situazione è tornata alla normalità. La FAA ha dichiarato di essere a conoscenza dell'incidente e di essere in fase di valutazione per rilasciare una dichiarazione aggiornata.

In definitiva: obiettivi raggiunti al 50%

L'incidente ha impedito a SpaceX di completare tutti gli obiettivi della missione, tra cui il dispiegamento di 10 simulatori di satelliti Starlink lungo una traiettoria suborbitale e la riaccensione in volo di uno dei motori Raptor. Nonostante l'anomalia, lo sviluppo di Starship resta cruciale per le ambizioni di SpaceX e per il programma Artemis della NASA, che prevede di utilizzare Starship come lander per le missioni Artemis 3 e 4. La prima missione è prevista per la metà del 2027. L'amministratore uscente della NASA, Bill Nelson, ha commentato l'evento con un post su X, congratulandosi con SpaceX per il settimo volo di prova e per il secondo recupero riuscito del booster, sottolineando la complessità del volo spaziale e l'importanza di questi test per il progresso verso la Luna e Marte.

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