L'esterno lanciato da Tudor nel finale della scorsa stagione e ceduto in estate per 15 milioni ha iniziato alla grande la nuova avventura, mentre il suo sostituto fatica e l'allenatore bianconero è costretto ad arrangiarsi
Per la Juve è stato come una meteora: arrivato all'improvviso in una giornata di metà gennaio, se n'era andato poco più di 6 mesi dopo, proprio quando aveva iniziato a brillare. Il problema, però, è che nel frattempo il suo splendere è proseguito nella nuova destinazione, mentre chi lo ha sostituito fatica a trovare spazio e al suo posto, per adesso, chi gioca lo fa da adattato. Se parlare di rimpianto può essere prematuro, di sicuro i tifosi juventini si interrogano su cosa sarebbe successo se Alberto Costa fosse rimasto in bianconero: merito di una partenza a razzo con la maglia del Porto (5 assist in 7 partite in tutte le competizioni) e del fatto che, nel frattempo, Tudor non ha ancora ritenuto pronto il suo sostituto (Joao Mario) e per il momento sta sistemando in fascia Kalulu o McKennie.
alberto costa, la carriera alla juve
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D'altronde, quella del 22enne esterno portoghese alla Juve era stata un'avventura sempre contraddistinta da domande: quando, arrivato per 12,5 milioni dal Vitoria Guimaraes dopo appena 21 presenze da professionista, Thiago Motta lo aveva messo ai margini, regalandogli solo 102 minuti nelle ultime 4 partite della sua gestione, molti si chiedevano se fosse valsa la pena investire una cifra simile per un calciatore ancora acerbo. Quando, al contrario, dopo aver iniziato a trovare continuità come esterno destro di centrocampo nel 3-4-2-1 di Tudor (7 partite consecutive da titolare condite da 3 assist), fu ceduto al Porto per 15 milioni, altrettanti si interrogavano sull'opportunità di rinunciare a un giocatore in forte crescita per una plusvalenza di appena 2,3 milioni.
il grande inizio di alberto costa al porto
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Anche perché, nella stessa operazione, la Juve si era portata a casa Joao Mario, calciatore certamente più esperto, ma tutto da testare in un contesto più tattico come quello della Serie A. E, infatti, l'ex Porto fatica a trovare un posto nell'11 juventino (3 volte titolare su 8 gare stagionali) mentre la crescita di Alberto Costa è proseguita sulla buona strada intrapresa a Torino. Sotto la guida di Farioli, che lo ha riportato nel ruolo di esterno basso a quattro in cui si era affermato col Vitoria Guimaraes, l'ex bianconero ha già confezionato 5 assist in 6 partite nel campionato portoghese, saltandone due per un problema muscolare. E i tifosi della Juve, mentre osservano Kalulu e McKennie faticare sulla fascia, continuano a farsi domande...