
Strategia estiva da rivedere tra centrocampo incompleto e difesa fragile, ma a gennaio potrebbe arrivare l'ex laziale, in rientro dall’Arabia, che darebbe a Tudor la possibilità di ridisegnare la squadra
Sono bastate sei giornate di campionato, appena due mesi, per far emergere -. in maniera chiara ed evidente - i due errori della campagna acquisti della Juve. Già, perché si discute moltissimo di Tudor, ritenendolo addirittura responsabile di una mancata crescita della squadra. Ma viene da chiedersi - e la risposta assolutamente personale è no - se davvero ci si potesse aspettare di più dai bianconeri. Che, per la verità, sono ancora imbattuti, hanno gli stessi punti dell’Inter e sono a tre lunghezze dalla coppia di testa con lo svantaggio di aver già dovuto fare i conti con un calendario impegnativo. Nelle prime tre giornate la Juve ha infatti già incontrato Inter, Atalanta e Milan e dunque - a volerli pesare - i punti non sono affatto pochi. Certo, dicono i “colpevolisti”, il gioco è rimasto spesso involuto, i risultati sono stati a volte casuali, non si è vista ancora una fisionomia precisa della squadra. In questo quadro apparentemente così negativo resta un dato complessivo che Tudor può invece vantare: un bottino di punti soddisfacente, un percorso fin qui tutt’altro che facile e - a vederla dalla parte degli “innocentisti” - un particolare tutt’altro che insignificante. Perché a Verona, oggettivamente, la Juve è stata sfortunata dal punto di vista delle decisioni arbitrali. Non c’è la controprova, ma - in particolare su una mancata espulsione di Orban - Tudor ha avuto giustamente di chi lamentarsi. E chissà come sarebbe andata se ci fosse stato almeno un intervento del Var.