Italiani attenti a tavola? Secondo gli esperti no. Ecco perché

1 ora fa 1

Cresce l'attenzione verso bio, prodotti di qualità e km 0, ma nei dati clinici affiorano obesità, diabete e tumori

Giacomo Martiradonna

27 novembre - 18:43 - MILANO

Non solo pizza all'ananas e formaggio sul pesce. Su forum e social gli italiani non perdono occasione per mostrare la propria competenza in materia di cibo, abbinamenti e alimentazione: tutto diventa terreno di dibattito. È il riflesso di una cultura gastronomica sentita profondamente, addirittura riverita, figlia di quella dieta mediterranea che è sempre sulla bocca degli esperti. Ma a questa percezione corrispondono davvero abitudini sane? Un'indagine dell’Osservatorio Metropolitano di Milano, condotta con Renato Mannheimer e presentata in Regione Lombardia, ha provato a dare una risposta e le sorprese non sono mancate. Secondo i dati, l'87% degli italiani si definisce attento alla salute a tavola, percentuale che sale al 90% tra i lombardi. Più della metà ritiene di mangiare in modo equilibrato, mentre una minoranza ammette di eccedere o, al contrario, di limitarsi troppo. I dati clinici, però, raccontano tutta un'altra storia.

Italiani e alimentazione, cosa mettono nel piatto?

—  

Dai dati della ricerca emerge un popolo che si dichiara attento alla qualità e alla provenienza del cibo. Il 70% preferisce prodotti senza conservanti, il 69% a chilometro zero e oltre la metà predilige il biologico. Si delinea anche l'interesse per alimenti freschi e tracciabili, l'abitudine di leggere le etichette e la propensione a spendere di più per alimenti considerati salutari. Cresce il numero di chi riduce il consumo di proteine animali e di chi cucina in casa e riscopre la tradizione delle nonne. Tuttavia, sottolinea l'Osservatorio, più che una realtà quotidiana, questi comportamenti rappresentano l'ideale a cui molti aspirano. Insomma, è più una promessa a se stessi che la fotografia di una realtà fattuale.

La dieta degli italiani, Evidenze mediche

—  

Una dieta inadeguata è considerata una delle principali cause di diabete, obesità, malattie cardiovascolari e neoplasie, in particolare del colon-retto, seconda causa di decesso per cancro nel Paese. Solo nel 2023 in Italia sono state registrate 395.000 nuove diagnosi di tumore, di cui 50.500 al colon

Gli esperti stimano che sia possibile prevenire il 40% dei tumori partendo con dei correttivi allo stile di vita. Diete ipercaloriche e povere di nutrienti, eccesso di alcol, fumo e sedentarietà: i soliti sospettati. Anche il reflusso gastroesofageo, che colpisce un quarto della popolazione adulta, è spesso legato a cattive abitudini alimentari. Infine, non da ultimo, c'è la questione del microbiota intestinale e dell'importanza che ha nella prevenzione delle infiammazioni croniche e dell'obesità.

Il quadro lombardo

—  

La Lombardia si distingue per risultati leggermente migliori rispetto alla media nazionale, ma non è del tutto priva di criticità. Quattro adulti su dieci risultano in sovrappeso o obesi, con una prevalenza maggiore tra gli uomini, e circa 700.000 lombardi convivono con il diabete. Tra i bambini si osserva un preoccupante aumento dei casi di obesità, nonostante dati rincuoranti sull'attività fisica. Gli specialisti ricordano come molte patologie derivino da un'errata interpretazione della dieta mediterranea, talvolta vista più come un sistema di restrizioni più che di raccomandazioni. La sfida, dunque, è anche culturale e si sposta sul piano della società nel suo complesso. Molti studi "indicano come le problematiche legate alla scorretta alimentazione siano più presenti nelle fasce più fragili ed economicamente deboli", spiega all'Adnkronos Rosaria Iardino, presidente di Fondazione The Bridge. "È necessario anche un intervento di concreto sostegno da parte delle istituzioni".

Leggi l’intero articolo