Il pilota monegasco prima dell'inizio del weekend in Qatar ribadisce come "McLaren e Red Bull saranno di un altro livello". Hamilton: "Confronto con Charles? Lui è in Ferrari da otto anni...". Previsto un confronto fra piloti e Federazione sui regolamenti
Jacopo Moretti
27 novembre - 19:06 - LUSAIL (QATAR)
“Il nostro problema? Molto semplice, la performance”. Non fa giri di parole Charles Leclerc, consapevole che anche in Qatar “McLaren e Red Bull saranno di un altro livello”. C’è una certa malinconia nelle parole del monegasco, forse consapevole che domenica a vincere il mondiale potrebbe essere un altro pilota della “sua” generazione, Norris. “Io geloso di Lando? Non guardo a quello che fa lui. Io amo solo la Ferrari e voglio dedicare il mio tempo a riportarla in alto. Nient’altro”.
“FINALE SACRIFICATO”
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Un amore incondizionato per la rossa, insomma, che spinge Leclerc a sognare una Ferrari vincente per il prossimo anno. “Il nostro finale di stagione è stato completamente sacrificato per il 2026. Sappiamo che saranno le piccole cose a fare la differenza, anche se probabilmente tutti i team sono convinti di andare nella direzione giusta. Solo il tempo dirà se saremo noi ad aver preso le scelte migliori”. Apparentemente meno entusiasta Lewis Hamilton, convinto che sia “difficile trovare un pilota carico per la prossima stagione a fine campionato. Io, piuttosto, sono abbastanza stanco”. Ma l’inglese ci mette poco a correggere il tiro: “Non ho alcun rimpianto di aver firmato con la Ferrari. Sapevo che ci sarebbe voluto del tempo per crescere ed è per questo che sono qui”.
“CONFRONTO CON leclerc?”
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Inevitabile, poi, il confronto interno tra i due rossi, con Leclerc che conduce la “sfida” con 74 punti di vantaggio su Hamilton. “Il paragone con Charles non mi spaventa – spiega Lewis – lui è qui da otto anni e lavora con la squadra da tempo, per me è tutto nuovo e alcuni membri del mio staff sono arrivati solamente a metà stagione”. “Io consigli a Hamilton? – replica Leclerc - onestamente è passato così tanto tempo dall’unica volta che ho cambiato scuderia che non mi ricordo nemmeno più come funziona. E comunque lui ha vinto molto più di me, per cui avrei poco da insegnargli”. Giusto così, anche se “per il prossimo anno io e Lewis dovremo lavorare bene insieme. Dopo il primo test della nuova macchina al simulatore avevo così tante domande…”.
LA RIUNIONE IN QATAR
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Nella serata di Losail i piloti incontreranno poi la FIA per discutere su come cambiare “driving guidelines”, le linee guida con cui la Federazione adotta le penalità in pista. “Non penso ci sarà molto da dire, ci sono troppe regole e ci vorrebbe più buon senso da parte degli steward”, taglia corto Leclerc. Ancor più rapido Hamilton, che si limita ad un secco “no comment” dopo le dure critiche rivolte ai commissari per la penalizzazione ricevuta in Messico. Tra i temi di dialogo ci sarà sicuramente la sanzione che ha comportato l’esclusione delle due McLaren dal GP di Las Vegas per eccessiva usura del fondo. “Una regola complicata”, spiega Leclerc, ricordando quando anche la sua Ferrari, in Cina, subì una squalifica simile. “Sono convinto che nessun team scenda in pista con la consapevolezza di avere una macchina illegale. Il punto è che basta pochissimo, anche solo un soffio di vento, per cambiare tutto ed è così difficile prevedere tutti gli scenari. Questi sono aspetti di cui bisognerà parlare”.









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