Intesa sui dazi con la Gran Bretagna. Trump: 'La faremo anche con l'Ue'

3 ore fa 1

Nel giorno in cui, 80 anni fa, Winston Churchill annunciò la fine della Seconda guerra mondiale in Europa, Donald Trump e Keir Starmer hanno dichiarato la fine della guerra commerciale tra Stati Uniti e Gran Bretagna.

La prima intesa da quando il presidente americano ha imposto una raffica di pesanti dazi contro mezzo mondo. E, forse non l'ultima: "Faremo un accordo con l'Europa", ha assicurato il presidente americano, mentre la sua amministrazione nel weekend si confronterà con la Cina, in Svizzera.

Le Borse e Wall Street hanno reagito in modo positivo all'accordo commerciale tra Londra e Washington, anche se non tutti i dettagli sono stati rivelati. E, nonostante le rassicurazioni di Trump che si tratti di un piano esaustivo, lo stesso ambasciatore britannico Lord Peter Mandelson, uno degli architetti, ha parlato di un work in progress.

"Questo è un film, non una fotografia", ha spiegato nello Studio Ovale. Nella lunga conferenza stampa seguita all'annuncio The Donald ha parlato di un "grande accordo", vantaggioso per entrambi i Paesi e di cui beneficerà soprattutto il settore agricolo a stelle e strisce. "Erano anni che cercavamo di concludere questa intesa", ha detto il presidente americano, ricordando di averci provato anche durante il suo primo mandato e sottolineando come, per la Gran Bretagna, era ancora più necessario dopo la Brexit.

"Per loro è stata una buona decisione, ma mancava l'accordo con gli Stati Uniti e adesso lo abbiamo fatto". Starmer dal canto suo, in collegamento telefonico con lo Studio Ovale, lo ha definito "storico". "Salverà migliaia di posti di lavoro nel Regno Unito". In conferenza stampa a Londra, il premier ha poi negato di aver scelto gli Stati Uniti al posto dell'Europa. "Credo sinceramente che possiamo avere un buon rapporto con entrambi". I dettagli della nuova intesa negoziata da Trump con la collaborazione del suo segretario al Commercio Howard Lutnick sarano definiti nelle prossime settimane. Quello che si sa per ora è che saranno eliminati i dazi del 25% su acciaio e alluminio britannici e sarà ridotta dal 27,5% al 10% l'aliquota sulla maggior parte delle esportazioni di automobili. Il taglio riguarderà in particolare 100.000 veicoli (nel 2024 il Regno Unito ne aveva esportate oltre Oceano 101.000).

Lutnick ha comunque precisato che per la generalità dei prodotti britannici - acciaio, alluminio e motori Rolls Royce esclusi - rimarrà in vigore il dazio minino del 10% fissato dall'amministrazione Trump come soglia globale di base. In cambio, il governo di Londra ha annunciato che eliminerà la tariffa sull'etanolo per gli Usa e aprirà il suo mercato ai prodotti agricoli e alla carne americani. Inoltre, la Gran Bretagna annuncerà nelle prossime ore 10 miliardi di dollari di nuovi ordini da Boeing. The Donald ha anche risposto ad una domanda sui dazi contro i film non prodotti negli Stati Uniti rassicurando che che "James Bond può dormire tranquillo".

E poi ha approfittato per raccontare un aneddoto sul suo "vecchio amico Sean Connery" di cui ha anche accennato una pessima imitazione. "E' stato lui a fare in modo che potessi costruire ad Aberdeen. 'Lasciate che quel maledetto tizio costruisca i suoi campi da golf', disse e due minuti dopo avevo il permesso", ha raccontato. Quanto alle intese con altri Paesi colpiti dalle misure, il tycoon ha assicurato di voler stringere accordi con tutti, Europa inclusa, e che incontrerà nelle prossime settimane Ursula von der Leyen, "una persona fantastica". Prima c'è la Cina. Il presidente americano si è detto ottimista sulla possibilità che i colloqui tra il suo segretario al Tesoro Scott Bessent e i rappresentanti di Pechino vadano bene. "Sono sicuro che avremo un grande weekend con la Cina", ha dichiarato ribadendo che "loro hanno più da perdere rispetto a noi". "Mi piacerebbe poi parlare con Xi, dipende da come andrà", ha detto ancora.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo