In Toscana corsa a quattro, ci sono anche i no vax

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   Alla fine a sfidarsi per la poltrona di presidente della Toscana saranno in quattro: il governatore uscente Eugenio Giani per il campo largo di centrosinistra, il coordinatore regionale di FdI Alessandro Tomasi per il centrodestra e i due outsider, Antonella Bundu con la lista di sinistra radicale Toscana Rossa e il partito no vax Forza del popolo, che candida il medico Carlo Giraldi.

   Al gong delle 12, termine ultimo per depositare le liste, sono rimasti fuori Hubert Ciacci per Democrazia sovrana popolare ed Enrico Zanieri per il Pci: troppo alto per entrambi lo scoglio delle 10mila firme da raccogliere.

    E a proposito di firme una grana per Alessandro Tomasi è scoppiata proprio a Pistoia, la città in cui è sindaco al secondo mandato: l'ufficio circoscrizionale centrale non ha ammesso la lista civica che lo sostiene, per problemi con l'autenticazione delle firme, troppo poche quelle sottoscritte e considerate valide. Presentato immediatamente il ricorso, il cui esito dovrebbe arrivare già nelle prossime ore.

    Per quanto riguarda le liste altra giornata di tensione nel Pd, che nel collegio di Pisa correrà con soli 7 candidati: confermato il no all'assessora di Pontedera Sonia Luca, a cui aveva lasciato il posto Katia Lazzereschi, che ha scatenato polemiche negli ultimi giorni. Oggi la diretta interessata ha chiamato in causa l'assessora regionale Alessandra Nardini (in corsa nel suo stesso collegio, ma non più capolista). Nelle liste toscane i Dem hanno confermato quattro degli otto assessori, oltre a Nardini, Simone Bezzini, Leonardo Marras e Serena Spinelli, che cinque anni fa non era candidata col Pd. In lista anche gli ex sindaci di Lucca e Prato, Alessandro Tambellini e Matteo Biffoni. Nel centrosinistra il piatto forte della giornata è stata la presentazione di Casa riformista, quarta gamba del campo largo che sostiene Eugenio Giani, dopo Pd, Avs ed M5s. Dentro anche alcuni big renziani fiorentini, Stefania Saccardi, Francesco Casini e Titta Meucci, il coordinatore regionale di +Europa, Federico Eligi, l'attrice fiorentina Katia Beni e a Prato il consigliere Carmine Marra, il parrucchiere di fiducia del governatore.

    Nel centrodestra per FdI, dopo il caso del ricatto a luci rosse a Tommaso Cocci, a Prato per dare un segnale di forza e unità si è candidata come capolista l'onorevole Chiara La Porta.

    Nelle varie liste confermati i consiglieri regionali uscenti da Vittorio Fantozzi a Gabriele Veneri, da Diego Petrucci ad Alessandro Capecchi (tutti capilista) ed Elisa Tozzi. Tra le novità, il coordinatore fiorentino Jacopo Cellai. Ancora polemiche invece in casa Lega contro la "vannaccizzazione" del partito. Per Massimiliano Baldini, che ha rinunciato a correre, l'ex generale "ha militarmente imposto i nomi in lista secondo logiche che perseguono la sostituzione etnica della classe dirigente che ha lavorato fino ad oggi". Forza Italia, che corre con l'Udc, punta su nomi pesanti: la vicesegretaria nazionale Deborah Bergamini e le altre parlamentari Chiara Tenerini ed Erica Mazzetti. Confermato il capogruppo uscente Marco Stella, dentro Jacopo Ferri, già consigliere regionale e sindaco di Pontremoli. Chiude il quadro a sostegno di Alessandro Tomasi la lista Noi Moderati con in corsa i consiglieri regionali uscenti, fuoriusciti dalla Lega, Marco Casucci e Andrea Ulmi. Antonella Bundu con Toscana Rossa (Rifondazione, Potere al popolo e Possibile) punta a riportare nell'assemblea legislativa la sinistra-sinistra rimasta fuori nel 2020. Infine hanno scavallato le 10mila firme i no vax di Forza del popolo che proveranno a superare lo sbarramento del 5% in una delle regioni con la copertura vaccinale più alta d'Italia. 

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