Il Milan fa il prezzo per Leao: 100 milioni e può partire. Palla al Bayern

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Super valutazione per il 10 rossonero che compie 26 anni: per il club e Max può essere prezioso nel nuovo corso. Contropartite gradite: solo giocatori con stipendi non esosi

Alessandra Gozzini

Giornalista

9 giugno - 23:20 - MILANO

In una stagione tutto sommato modesta, Rafa Leao ha vinto due titoli: Supercoppa italiana con il Milan e Nations League con il Portogallo. In entrambi i casi con prestazioni positive da subentrato: meglio nella finale araba con l’Inter, quando piazzò l’assist per il gol della rimonta di Abraham. In nazionale, due giorni fa contro la Spagna, qualche accelerazione e i soliti tentativi sulla sinistra, non sempre andati a buon fine: l’impatto è stato comunque utile alla squadra che ha poi trionfato ai rigori. E Rafa non si è lasciato sfuggire l’occasione per la festa e per tutta una serie di storie celebrative sui social. Osservatori del Bayern Monaco pare fossero seduti sulle tribune di casa – si giocava all’Allianz Arena – forse per giudicare l’atteggiamento e lo stato di forma di Leao: le sue caratteristiche sono ormai note.

Quota 100

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Tanto che il Milan ne fa una valutazione a tre cifre: se i tedeschi o chi per loro vorranno seriamente farsi avanti, portino un assegno da cento milioni di euro. Niente sconti. Al contrario un eventuale acquirente può recarsi direttamente in cassa con 175, il valore della clausola rescissoria: una stima assolutamente fuori mercato. L’idea rossonera è che anche la quotazione dei cento possa scoraggiare gli interessati: Rafa non è stato esposto in vetrina a prezzo scontato, per attirare compratori, piuttosto è valutato come un giocatore di primissima fascia. Anche se, a ventisei anni da festeggiare oggi, Leao non si è ancora distinto a livello internazionale. In A è stato miglior giocatore del torneo nell’anno dello scudetto, senza però sapersi riproporre con continuità a certi livelli. In Champions è fermo a sei gol totali, in nazionale a cinque. In più è reduce da una stagione non esattamente esaltante: basta dire che i milanisti non lo hanno mai visto esultare in campionato a San Siro, in un’annata conclusa con 90 minuti di panchina contro il Monza. Di gol in A ne ha segnati otto, tutti in trasferta, uno in Coppa Italia (nel 6-1 al Sassuolo…) e tre in Champions League, mancando però gli appuntamenti decisivi. Nonostante il rendimento recente, il club non concederà sconti e valuterà solo un certo tipo di contropartite tecniche: non giocatori che impegnerebbero la società con ingaggi pesanti, magari qualche giovane di talento da poter valorizzare in rossonero. La cifra da pagare cash resterebbe quindi altissima, in modo che sia poi il Milan a decidere come reinvestirla. Cifra che al momento nessuno sembra disposto a pagare, nemmeno a Monaco di Baviera: Leao resterebbe così a Milano e con un ruolo centrale nel nuovo schema di Allegri. In una squadra che farà della solidità difensiva la sua principale cifra stilistica, le accelerazioni di Rafa potrebbero risultare micidiali. Anche se a sinistra non si vedrà più in coppia con Theo, ufficialmente sul mercato. E se anche non si concretizzerà una cessione, Hernandez resterebbe da separato in casa.

Ai massimi livelli

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Leao sarebbe a maggior ragione uno dei senatori, oltre che leader tecnici della squadra. Arrivato in rossonero nell’estate del 2019 inizierebbe la sua settima stagione a Milano: cifre tonde nelle sei passate, con 260 presenze totali e 70 gol. Dopo gli inizi con Giampaolo, la consacrazione con Pioli e l’involuzione con i connazionali Fonseca e Conceiçao, Rafa cerca un allenatore che lo consolidi ai vertici. L’esperienza di Max potrebbe certamente aiutarlo. Più che un’avventura in Arabia, dove l’Al Nassr sembra orientato a tornare alla carica: l’idea è aiutare Ronaldo a vincere il secondo titolo in Saudi, dopo la Coppa dei campioni per club araba, insieme al compagno di nazionale. Ma se Cristiano ha dichiarato di rimanere e di essere ormai a fine carriera, per Leao è un momento cruciale e sbagliare scelta ne comprometterebbe l’intera storica calcistica.

Volontà

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Rafa tra l’altro non ha mai espresso un desiderio diverso dalla permanenza in rossonero: a volte non dimostra un forte senso di appartenenza ma si è ormai capito che il suo modo è questo. Prendere o lasciare: e il Milan per ora prende. Mentre per lasciare chiede tantissimo: è la strategia che vale per tutti i giocatori della rosa. Nessuno è in vendita, ma si ascoltano eventuali proposte indecenti. Cento milioni rientrano nella categoria: il nuovo ds Tare sarebbe più libero di ricostruire la squadra senza rigidi vincoli economici. Anche se la logica di mercato suggerirebbe di trovarne subito un sostituto, prima che gli altri conoscano il reale budget a disposizione. Per ora, chiacchiere. I fatti dicono che Leao può essere l’uomo del rilancio. E che intanto può festeggiare: coppa e compleanno.

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