Il club polacco non si scorderà facilmente del match di ieri sera: tra una partita gettata alle ortiche e un video alquanto discutibile, la squadra non è tornata a casa da vincitrice della sfida europea
Pietro Rusconi
7 novembre - 19:00

La partita disputata nella serata di ieri fra Rayo Vallecano e Lech Poznan non è stata una banale partita del giovedì sera. Dal risultato in campo, alle coreografie passando per i social: un match che è andato ben oltre i classici 90 minuti. La squadra polacca si è infatti resa protagonista di un video social di cattivo gusto alla vigilia della partita. Dopo l'orgogliosa risposta in campo dei ragazzi di Iñigo Perez (autori di una remuntada per 3-2 nei minuti finali), è arrivata quella istituzionale del presidente Martìn Presa.
Il video dello spogliatoio come oggetto di sfottò
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La squadra di Poznan aveva fatto parlare di sé prima della partita grazie ad un contenuto multimediale in cui veniva preso in giro lo spogliatoio dei Rayistas. Tra luci che non funzionano, bottiglie d'acqua disposte in cartoni, ambienti retrò semplici e asciugamani "casalinghi", i polacchi si sono resi protagonisti di un atto maleducato e classista. Inoltre, uno degli ultras ospiti venuto a seguire la squadra si è intrufolato di notte nello stadio per attaccare sticker e realizzare graffiti sulla propria rosa. I tifosi del Rayo Vallenaco, già ostili a quelli del Lech per questioni politiche, hanno avuto delle ragioni in più per sfoderare una coreografia rappresentante i valori principali della tifoseria: la forza della classe operaia e l'antifascismo.
La dura risposta del presidente del Rayo Vallecano
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Il presidente Martìn Presa non ha fatto attendere la propria risposta. Ai microfoni dell'emittente televisiva Movistar, si è infatti espresso con parole molto dure, contenenti i valori sociali tipici del club di Madrid: "Quel video è miserabile - ha dichiarato inizialmente - perché nella vita, non solo nel calcio, prendersi gioco dell’umiltà o della povertà di qualcun altro, in questo caso di un club sportivo, è qualcosa di inqualificabile e orribile".
Dopodiché il presidente si è impegnato nel difendere e legittimare il proprio stadio, simbolo identitario della classe popolare madrilena: "Abbiamo lo stadio che abbiamo, ma rispetta tutti i parametri richiesti dalla UEFA.Forse non è lussuoso come quello del Real Madrid o della Real Sociedad, ma è assolutamente dignitoso. La loro è solo arroganza".
Infine Martìn Presa si è dedicato ad evidenziare la la differenza di possibilità economiche e di azione dei due club: "Forse dovremmo ricordare al Lech Poznań che noi non abbiamo la fortuna di un governo o di un comune che costruiscano uno stadio da 160 milioni di euro.Magari le nostre autorità facessero lo stesso. Da tempo denuncio quanto sia vetusto Vallecas, e stiamo facendo tutto il possibile per costruire un nuovo impianto".










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