I biancocelesti arrivano da sei gare senza prendere gol: primato in Serie A
Il muro ha retto decisamente bene finora. Ma adesso arriva l’esame più difficile. Quello che potrà stabilire se la difesa della Lazio è davvero diventata un bunker inespugnabile. Sì, perché domani a San Siro la squadra biancoceleste se la vedrà con l’Inter che non è solo una delle formazioni più forti del campionato, ma è anche quella che dopo 10 giornate ha di gran lunga l’attacco più prolifico della Serie A, con 24 gol messi a segno, alla invidiabile media di 2,4 per gara. La Lazio risponde con sei clean sheet su dieci partite affrontate (nessuno in A può vantare lo stesso numero di gare chiuse senza reti al passivo) e con un dato complessivo di 7 reti al passivo, che la piazzano al terzo posto per minor numero di gol incassati insieme con il Milan e dietro Roma e Como.
Le mosse di Sarri
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Il Comandante si è dedicato in maniera maniacale alla cura della fase difensiva in questi primi mesi del suo secondo ciclo biancoceleste. I risultati si sono cominciati ad apprezzare soprattutto nelle ultime partite, visto che la sua squadra è reduce da quattro gare consecutive (le ultime disputate) senza aver subito alcun gol. L’allenatore ha potuto beneficiare del lavoro fatto nella sua esperienza laziale, visto che i difensori che ha disposizione c’erano anche prima, nella sua precedente avventura biancoceleste. Le uniche novità sono Tavares e Provstgaard. Il primo, in effetti, qualche difficoltà l’ha avuta ad adattarsi al calcio di Sarri, in ogni caso adesso è fermo per infortunio. Il danese è invece entrato subito in sintonia con il Comandante ed è stato una delle grandi sorprese di questa prima parte di stagione. E domani a San Siro dovrebbe giocare la sua terza gara da titolare dopo aver affrontato dall’inizio le prime due per la squalifica di Romagnoli.
Gila al comando
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È molto probabile che l’ex giocatore del Milan manchi pure domani a causa della contrattura al flessore rimediata contro il Cagliari lunedì scorso. Oggi effettuerà un provino a Formello. Se dovesse andar bene sarà convocato per Milano, ma dovrebbe in ogni caso andare al massimo in panchina, visto che in settimana non si è mai allenato. A guidare la retroguardia sarà così quel Mario Gila che fin qui ha avuto un rendimento straordinario, risultando spesso il migliore in campo. Anche per lui, come per l’intera Lazio (perché - come spiega Sarri - alla fase difensiva devono partecipare tutti) domani ci sarà l’esame più difficile. Sarà infatti lo spagnolo a dover tenere d’occhio lo spauracchio Lautaro Martinez. E non solo. L’assenza di Romagnoli gli darà i gradi di leader della retroguardia. Che non è solo un modo di dire. Perché nei complessi ed efficaci meccanismi creati da Sarri per rendere la Lazio un bunker, un posto importantissimo è riservato a chi deve dirigere la difesa. Di solito è Romagnoli, domani a San Siro sarà Gila. Che peraltro, quando è stato chiamato a svolgere questo ulteriore compito, l’ha sempre assolto con molta efficacia. Lui è pronto a fare la sua parte. Anche perché sa bene che per la crescita di un calciatore è indispensabile superare certe prove delicate. Quella di domani contro l’Inter sicuramente lo sarà. Ma la Lazio vuole superarla per confermare la sua imperforabilità e consentire a Ivan Provedel (un altro il cui rendimento continua a essere decisamente positivo) di allungare la sua striscia di imbattibilità che è già arrivata a quota 360 minuti.










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