Mario Ferri, calciatore noto per gli ingressi non autorizzati e le fughe dalla polizia, guida la squadra di San Marino contro il Pyunik in Conference. All'andata vittoria per 1-0: "E ora in Armenia per mettere l'aereo davanti alla porta"
Colpo grosso del Tre Fiori di San Marino nel primo turno preliminare di Conference League. Nell’andata in casa, la squadra del monte Titano ha battuto 1-0 i più quotati armeni del Pyunik, l’ex club dell’interista Mkhitaryan. Giovedì, nel ritorno a Yerevan, non sarà facile resistere e qualificarsi, ma i ragazzi dell’allenatore Danilo Girolomoni ci proveranno con tutte le forze.

ala destra
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Nel Tre Fiori è partito titolare Mario Ferri, detto il Falco, 38 anni, conosciuto nel mondo per le sue invasioni di campo con la maglietta di Superman. Ferri è un’ala destra che ha giocato quasi ovunque e che è ritornato al Tre Fiori per tentare un ”impossibile” ingresso in Conference. Lo hanno presentato all’americana, un elicottero lo ha prelevato a Rimini e lo ha depositato a San Marino. Ad attenderlo, lo storico presidente Marino Casali. “Nella scorsa stagione – racconta Ferri il Falco -, ho giocato nel Collecorvino, in Terza categoria, provincia di Pescara, e abbiamo vinto il campionato. Poi non ho resistito al richiamo del Tre Fiori e sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto contro il Pyunik, una squadra formata da tanti professionisti che hanno giocato in Europa. Noi siamo quasi tutti dilettanti, gente che lavora. Loro ci hanno messo sotto pressione, noi abbiamo tenuto e li abbiamo colpiti con Manfroni. Ora si va in Armenia a mettere il pullman, anzi l’aereo davanti alla porta”.

ai mondiali
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"Il Falco" Ferri aveva fatto notizia al Mondiale in Qatar, nel 2022, quando aveva invaso il campo durante Portogallo-Uruguay: “Ero salito sulla panchina del Portogallo e mi ero lanciato sul terreno. Avevo la maglietta di Superman con le scritte per l’Ucraina e per le donne iraniane. Ero corso verso Cristiano Ronaldo, mi avevano portato via e ammanettato. Quando ero in una specie di cella in un sottoscala dello stadio, è arrivato Gianni Infantino. I qatarioti erano arrabbiati per la scritta a favore della lotta delle ragazze di Teheran, ma il presidente della Fifa li ha convinti a liberarmi, diceva che i miei erano gesti di pace. Così mi hanno portato all’aeroporto e imbarcato sul primo volo per l’Italia. Non smetterò mai di ringraziare Infantino, anche se, per me, lui era preoccupato che apparissi anche al Mondiale per club di quest’estate in America… Non ci sono andato, ma chissà che l’anno prossimo al Mondiale vero, tra Stati Uniti, Messico e Canada… Gianni, non ti preoccupare! Ti voglio bene e sempre grazie per avermi liberato in Qatar”. Nel 2020, in pieno lockdown da pandemia Covid, Ferri era stato rincorso sulla spiaggia di Pescara, dove era andato a correre: “Sono finito sui telegiornali, mi hanno inseguito con tutte le moto della polizia, mancava l’esercito, però alla fine non è successo nulla, non ho pagato neppure una multa”.
il record
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Il Falco punta a un record: “Vorrei giocare in tutti i continenti. L’ho fatto in Europa, tra San marino, Svizzera e Italia. In Asia, tra Giordania, Iran e India. Nell’America del Nord, in Canada, a Vancouver. In Africa, tra le Seychelles e il Sudafrica, partecipando anche alla Champions africana. Mi mancano il Sudamerica e l’Oceania. Il Sudamerica lo aggiungerò di sicuro: il mio amico Nicolas Spolli (l’argentino ex difensore del Catania, ndr) ha detto che tra un anno mi porterà in una squadra vicino a Rosario, in Argentina. L’Oceania è più complicata, ma per il Falco nulla è impossibile”.