Il 22enne romano domina Misolic, si commuove e si prende la squadra sulle spalle: ora la sfida a Bergs per continuare un 2025 da protagonista
20 novembre - 21:20 - BOLOGNA
Flavio Cobolli ha giocato nella Roma fino a 14 anni. Lo sport di squadra ce l’ha nel sangue. Sarà per questo che bisogna credergli quando dice che la partita vinta ieri contro il numero 79, Filip Misolic, è stata "la più bella della mia vita, alla fine mi sono commosso un po'...". Non era la prima volta che giocava in Davis (l’anno scorso è sceso in campo due volte, una vittoria e una sconfitta, nella fase a gironi), ma era la prima volta nella Final 8, per di più con la responsabilità di essere il leader tecnico di un’Italia orfana di Sinner e Musetti. "Mi piace la pressione, mi piace giocare questo tipo di partite. Quando ho pressione, significa che ho voglia di giocare, quindi mi sento benissimo. E poi, la maglia azzurra è sempre un sogno. Giocare in casa aiuta tanto. Ho sempre sognato di disputare davanti a questo pubblico una competizione come la Davis, che io amo. Sentiamo tanto l'affetto dei tifosi anche durante i tornei, ci potrà dare tanto anche venerdì", ha raccontato dopo il perentorio 6-1 6-3 che ha sancito la qualificazione alle semifinali.
super 2025
—
La tappa di Bologna arriva al termine di un’ottima annata per il 22enne romano: ingresso in pianta stabile nella top 30, con l’apice del 17° posto raggiunto a luglio e la chiusura della stagione al 22°; i primi due titoli nel circuito Atp, il 500 di Amburgo e il 250 di Bucarest; i quarti a Wimbledon, dove ha tenuto testa a Djokovic. Allenato da sempre dal padre Stefano, Flavio in Nazionale si è costruito un’altra "famiglia": "La Davis è un contesto diverso, ci sono molte più persone rispetto ai tornei. Adesso ho un team che sa come prendermi. Filippo (Volandri, ndr) e i membri dello staff mi hanno aiutato tanto in questi giorni, ma lo fanno durante tutto l’anno, li sento sempre vicini. Ormai, quando vengo in Davis, trovo una situazione che conosco: è come se fossi in famiglia. Dietro i successi c’è un grande lavoro, c’è un sistema nel quale sono cresciuto". Volandri, infatti, non è solo il capitano della Nazionale ma anche il direttore tecnico della Fitp dal 2018: "Ho accolto Flavio che era un ragazzino. In questi giorni abbiamo preparato la partita concentrandoci su di lui e non tanto sul suo avversario, anche se l’Istituto superiore di formazione Roberto Lombardi ci fornisce dati e analisi che studio sempre con il mio staff".
prossimo avversario
—
Domani Cobolli affronterà Bergs, primo singolarista del Belgio e n.43 del mondo. Si sono incrociati due volte, a distanza ravvicinata, nel 2024: agli Us Open vinse Flavio (4-6 6-3 7-5 6-3), mentre nel girone di Davis si impose Zizou (6-3 6-7 6-0). Sarà un bel test per l’azzurro, a livello tattico e soprattutto mentale. Bergs si esalta in Davis (10 match vinti, 7 persi) e si trova a suo agio sul veloce indoor. Cobolli dovrà essere solido al servizio come contro Misolic (8 ace, il 79% di punti vinti con la prima e il 55% con la seconda), confermando i recenti miglioramenti in un colpo su cui ha lavorato parecchio ultimamente. E dovrà essere bravo a incanalare nella giusta direzione le vibrazioni dell’arena bolognese. La Davis può essere lo slancio per il salto di qualità definitivo nel 2026.











English (US) ·