I dazi di Trump possono costare cari anche alle case auto europee

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Il presidente eletto degli Stati Uniti ha annunciato l'intenzione di imporre un dazio del 25% sulle importazioni da Canada e Messico. Coinvolte molte case auto, americane e non

Matteo Corsini

3 dicembre - 15:04 - MILANO

Con l'inizio della seconda presidenza di Donald Trump, i costruttori di auto con stabilimenti situati in Canada e Messico potrebbero ritrovarsi in difficoltà. Il futuro presidente, infatti, ha annunciato l'intenzione di varare nuovi dazi sulle importazioni dai due paesi che confinano con gli Stati Uniti. Ammonterebbero al 25% del valore di ogni bene nuovo che varchi le frontiere, e sarebbero imposti fin quando Canada e Messico non rafforzeranno i controlli contro la movimentazione di droghe, in primis il Fentanyl, e dei migranti illegali. Misure che andrebbero poi ad aggiungersi ad un dazio ulteriore del 10% imposto sui beni importati dalla Cina, a completare la filosofia America First di Trump. 

case auto che producono negli usa

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Numerose le case automobilistiche che dispongono di uno o più stabilimenti in Messico. Audi, ad esempio, assembla il Suv Q5 a San José Chiapa, Bmw a San Luis Potosí le Serie 2, Serie 3 e M2, Volkswagen a Puebla e Silao le Tiguan, Jetta e Taos, e il pick-up Toyota Tacoma nasce nella provincia di Guanajuato. Coinvolte naturalmente anche le case statunitensi: General Motors ha quattro impianti, a San Luis Potosí, Silao, Ramos Arizpe e Toluca, dediti alla produzione di vetture Chevrolet, Cadillac e Gmc, ma anche Honda (la Prologue, realizzata in joint venture) e propulsori V8; Ford produce le Bronco Sport e Maverick a Hermosillo e la Mustang Mach-E a Cuautitlán; Stellantis assembla le Jeep Recon, Compass e Wagoneer S a Toluca, dove intende inoltre espandere la produzione di più serie del pick-up Ram. Importante anche l'attività in Canada, perlopiù riconducibile ai costruttori statunitensi. Ford vi produce propulsori V8 ed i pick-up della serie Super Duty, General Motors i van elettrici Chevrolet BrightDrop, i pick-up Silverado e motori V8, Stellantis la nuova generazione di Dodge Charger, la Chrysler Pacifica e la Jeep Compass. Presenti anche Honda, che qui assembla Civic e CR-V, e Toyota, con Rav4, Lexus Nx e Lexus Rx.  

l'impatto

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Per via dell'importante peso di Messico e Canada nelle strategie industriali di costruttori europei, giapponesi e statunitensi, c'è quindi da aspettarsi conseguenze pesanti nel caso in cui questi dazi entrassero in vigore. Stando al rapporto pubblicato dall'agenzia Reuters, i profitti di gruppi come General Motors e Stellantis potrebbero ridursi fino al 20%, mentre Toyota e Volkswagen avrebbero meno del 10% dell'Ebitda a rischio. Sommandosi alle più ristrette quote CO2 imposte in Unione Europea ed alla sempre crescente pressione sui prezzi delle vetture cinesi, termiche in primis, questa misura proposta dalla nuova amministrazione Trump andrebbe a gravare ulteriormente su un settore già in crisi. 

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