I cardinali, prima di
cominciare i lavori del conclave, giurano prima tutti insieme e
poi singolarmente. Giurano davanti a Dio di essere fedeli al
loro compito in caso di elezione a Papa e giurano anche
segretezza sui lavori del conclave. A leggere il giuramento, a
nome di tutti, è il cardinale Pietro Parolin che presiede il
conclave.
Nel testo del giuramento si
impegnano alla fedeltà al ruolo: "chiunque di noi" "sia eletto
Romano Pontefice si impegnerà a svolgere fedelmente il munus
petrinum". Quindi giurano di "osservare con la massima fedeltà e
con tutti, sia chierici che laici, il segreto su tutto ciò che
in qualsiasi modo riguarda l'elezione del Romano Pontefice e su
ciò che avviene nel luogo dell'elezione" e "di non violare in
alcun modo questo segreto sia durante sia dopo l'elezione del
nuovo Pontefice" e "di non prestare mai appoggio o favore a
qualsiasi interferenza, opposizione o altra qualsiasi forma di
intervento".
Dopo questo giuramento collettivo, seguirà quello singolo di
ogni cardinale.
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