Holm apre, Orsolini chiude (ed è capocannoniere): il Bologna vince a Cagliari e resta in zona Europa

2 ore fa 2

Di Holm e dell'azzurro le reti con cui la squadra di Italiano, che non vinceva in trasferta dallo scorso marzo, si impone alla Domus Arena

Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite

19 ottobre - 17:24 - CAGLIARI

Ormai è l’epopea del “toc toc”. E se non trova una telecamera a portata di mano lo fa lo stesso, in mezzo al campo e andando poi a mettersi testa a testa con Italiano come di consuetudine. Riccardo Orsolini chiude la pratica sulla ruota di Cagliari, realizzando il sesto gol ai sardi ma soprattutto della stagione (5+1 in Europa), rete dello 0-2 che lo fa salire fino alla cima solitaria dal capocannoniere del campionato. Il Bologna che aveva prodotto tre fiammate nel Lato A (una da gol, di Holm) ha controllato i cambi di modulo operati da Pisacane con la freddezza dei forti. E poi è entrato Orso per lo 0-2 e per la vittoria in trasferta che non arrivava da 204 giorni, quindi da Venezia-Bologna in cui la decise chi? Orso. Da Orsolini a Orsolini: facile filastrocca. 

Assetto e fiammate

—  

Come previsto, Italiano (il Bologna veste il lutto al braccio per la scomparsa dell’icona-bomber Gino Pivatelli) mette Ravaglia e Bernardeschi, non rinuncia al Trio Super Ferguson-Freuler-Odgaard, davanti c’è Castro. Pisacane sceglie di apparecchiare il suo Cagliari in maniera differente: c’è Zappa e quindi Palestra sale come quarto, non c’è inizialmente Borrelli ma Seba Esposito sì con Folorunsho. E’ sostanzialmente un 4-4-1-1 che produce più copertura con slanci: il Cagliari vuole limitare gli sfoghi soprattutto sugli esterni (raddoppi sistematici) ma anche centrali di Bernardeschi e Soci arretrando proprio Folorunsho sulla linea dei centrocampisti con lo scopo di ripartire anche con lanci lunghi. La tattica – diversa rispetto al solito 4-3-2-1 – tende a sfruttare la linea alta del Bologna: l’inizio è Bologna di volontà ma scontato e lento, Cagliari più chiuso ma che prende una traversa virtuale (8’) con Prati, virtuale perché l’arbitro Marchetti aveva già fischiato un fallo. C’è anche un gol di Felici, annullato per fuorigioco attivo di Adopo, ma c’è soprattutto un Palestra che mostra di essere sveglio e forte mentre il Bologna fa il primo tiro in porta solo al 29’ (Ferguson) e il secondo con Bernardeschi, missile nel “sette” con Caprile che diventa superlativo. E’ un antipasto per lo 0-1: calcio d’angolo battuto da Berna, torre di Odgaard, rete sottoporta di Holm. Tre fiammate tre hanno fatto la differenza contro un Cagliari che aveva prodotto un po’ di più fino alla rete del 30’. Il calcio vive anche di momenti e il Bologna ha raccolto alla terza semina del Lato A. 

Moduli ingarbugliati

—  

In sostanza, Pisacane ha fatto ma non abbastanza. Così ha pensato e ripensato l’assetto: prima 4-3-3 inserendo Borrelli e Luvumbo, poi 4-2-3-1 con dentro Gaetano e abbassando Folorunho. Italiano ha inserito Lykogiannis per Miranda (ammonito e acciaccato) e Orsolini per un Bernardeschi che ha finalmente mostrato ciò di cui è capace davvero, ovvero colpi di qualità. E’ proprio Orso che chiude la gara con il solito tiro rientrando da destra, il solito toc-toc e il tutto mentre Marchetti sbaglia ad assegnare un rigore al Bologna. Un errore solo dentro una gara in cui il Cagliari ha perso la bussola per i troppi cambiamenti tattici (tre) del suo tecnico.

Leggi l’intero articolo