Tante aspettative, i tentativi di Fabregas, poi l'espulsione all'esordio con il Milan. Si è esaurito in pochi mesi il tentativo di rinascita dell'inglese
Nove minuti giocati e un cartellino rosso. Finisce in modo triste l’avventura al Como di Dele Alli che ieri, nell’ultimo giorno di mercato, ha risolto il contratto con il club, a cui si era legato lo scorso gennaio per 18 mesi con opzione di rinnovo per un’altra stagione.
speranza
—
L’ex stella del Tottenham era arrivato sulle rive del Lario innanzitutto per recuperare la condizione fisica dopo un brutto infortunio muscolare che l’aveva tenuto a lungo fuori dal campo. Ma il suo obiettivo era più ambizioso: dimostrare di essere ancora un calciatore in grado di incidere in un top campionato, e la dirigenza del Como gli aveva offerto tale possibilità. Anche Fabregas lo aveva accolto portandolo nel ritiro invernale di Marbella, dove si era integrato con i suoi nuovi compagni. In diversi post social del club lo si vedeva sorridente festeggiare le partitelle vinte in gruppo. Al rientro in Italia, sei partite in tribuna per una condizione ancora precaria. Il 2 marzo la svolta, almeno quella sembrava, con l’inserimento nella lista per la partita dell’Olimpico contro la Roma, in cui però non era sceso in campo. Idem la settimana successiva in casa contro il Venezia.
mazzata
—
Giornata 29, il Como torna a San Siro dopo innumerevoli anni, con Alli ancora in panchina. La partita è dura, i biancoblù vanno in vantaggio con Da Cunha e raddoppiano con lo stesso franco-portoghese ma il gol viene annullato per fuorigioco millimetrico, suscitando le ire di Fabregas. Il Diavolo reagisce e la ribalta, così il tecnico catalano decide di giocarsi la carta Alli, che al minuto 81 prende il posto proprio di Da Cunha. Dopo 9’ lo sfortunato intervento da dietro ai danni del connazionale Loftus-Cheek, con l’arbitro Marchetti che inizialmente estrae il giallo ma viene richiamato dal Var per valutare il grave fallo di gioco e cambia il colore del cartellino, con il vano tentativo dell’avversario – ma grande amico al Tottenham – Kyle Walker di dissuaderlo dalla severa punizione. Fabregas, duro nel post-partita ("errore grave per un giocatore della sua esperienza, la cosa negativa della serata"), non gli avrebbe dato altre possibilità.