Gimenez, la pazienza è finita: le soluzioni di Allegri per un Milan senza Santiago

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Il messicano ancora a quota zero gol in campionato, e anche le prestazioni iniziano a essere non soddisfacenti. Domani con l’Atalanta Max potrebbe cambiare

Marco Guidi

Giornalista

27 ottobre - 09:40 - MILANO

Il gol, questo sconosciuto. Dopo otto giornate di campionato, Santiago Gimenez è ancora a secco. Zero, nisba, nada, per dirlo a suo modo. E sì che in Olanda il centravanti del Milan aveva una bella relazione con la porta avversaria. Quando si trasferì in Italia, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, Santi mise in valigia le 65 reti realizzate con il Feyenoord, con la promessa di segnarne almeno altrettanti nella nuova avventura a Milano. Invece, Gimenez ha faticato nella scorsa stagione e non è mai entrato nel tabellino marcatori nella Serie A attuale, nonostante i vari infortuni dei compagni (da Leao a Nkunku e Pulisic) gli abbiano consegnato la maglia da titolare in sette occasioni su otto. L’unica gioia? Il gol al Lecce in Coppa Italia. Poco, troppo poco per essere da Milan.

MAX VUOLE DI PIù

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Gol a parte, le ultime prestazioni del Bebote prima della gara di venerdì scorso con il Pisa erano state incoraggianti. Santiago si era ben battuto contro la Juventus, guadagnandosi il rigore poi sbagliato da Pulisic, quindi aveva dato la scossa entrando dalla panchina con la Fiorentina, procurandosi un altro penalty, stavolta trasformato da Leao. Contro il Pisa, però, Santi ha di nuovo steccato alla grande, tanto che Massimiliano Allegri gli ha riservato diverse urla durante i 76 minuti in cui è rimasto in campo. Il tecnico si è sgolato nel tentativo di scuotere il suo centravanti. "Santiiii, svegliati! Stai dormendo?", il richiamo preferito di Max. Che ora medita pure sulle scelte in attacco in vista della sfida con l’Atalanta di domani. Pulisic, come scritto più in basso nella pagina, è ancora indisponibile, ma adesso c’è anche la candidatura di Nkunku nel ruolo di partner di Leao o una soluzione più conservativa - Saelemaekers dietro a Leao -, replicando il sistema visto con la Fiorentina. Nell’allenamento di oggi Allegri verificherà se il francese, reduce dallo stiramento di un alluce, è pronto finalmente alla prima da titolare in campionato e, soprattutto, se Gimenez soffra il momento o sia invece sereno in vista della prossima gara. Nel lotto di Max c’è anche Loftus-Cheek, che dovrebbe tornare abile e arruolato a Bergamo: l’inglese è un’altra opzione in più da utilizzare (pure) sotto punta.

IL GIOCO DEI "NOVE"

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Santi, però, resta almeno fino a gennaio (e chissà se anche poi...) l’unico, vero centravanti nella rosa del Milan. Nkunku e Leao possono essere adattati, ma non lo sono di natura. Normale, dunque, che Allegri sia costretto a tenerlo sempre vivo nelle sue scelte di partita in partita. L’Atalanta è solamente la prossima tappa. Pensare che, sull’altra panchina, Juric potrà permettersi di schierare uno tra Scamacca e Krstovic e tenersi come cambio l’escluso dei due. A proposito, come sono messe le altre della Serie A nel gioco dei “nove”? Tra i titolari, l’unico fermo a zero è Stulic del Lecce, ma nel Salento c’è pure Camarda che ha già segnato. Così come al Genoa Colombo ha ormai perso il posto a vantaggio del giovane Ekhator, a segno contro il Napoli. Discorso simile al Como, dove Fabregas alterna Morata - alla ricerca del primo acuto - e Douvikas, che una rete l’ha già archiviata. In sostanza, i centravanti titolari ancora all’asciutto si contano sulle dita di una mano. E, in rapporto ai minuti giocati, Gimenez è nettamente il capofila.

  Christian Pulisic of AC Milan reacts with Santiago Gimenez during the Serie A match between Juventus FC and AC Milan at Allianz Stadium on October 05, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

FUTURO

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Logico pretendere che Santiago faccia di più, ma non è un mistero che il messicano sia andato vicino a lasciare il Milan negli ultimi giorni della sessione estiva di calciomercato. I dubbi, insomma, c’erano probabilmente già prima. Fugarli tocca allo stesso Gimenez, che dal punto di vista dell’impegno è sempre inattaccabile. Al Milan, però, non può bastare. Servono colpi degni di una maglia - la “7” - vestita in passato da un certo Andrij Shevchenko. L’ucraino arrivò a quota 175 in rossonero. A Santi si chiede anche meno, ma cominciare a togliere quel fastidioso zero alleggerirebbe il peso sulle spalle del Bebote.

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