Fiorentina, il gol è sparito: Kean, Dzeko e Piccoli ancora a secco. E Pioli studia la cura

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Avvio in salita per il bomber della Fiorentina: tre gare e nessun tiro nello specchio

Francesco Velluzzi

Giornalista

16 settembre - 11:18 - MILANO

L’analisi dell’avvio deludente della Fiorentina di Stefano Pioli parte dalla difesa, che ha subito sei gol in cinque partite, ma, soprattutto, sembra ancora molto disattenta, passa dal centrocampo in cui nessuno dei protagonisti scelti riesce a incidere come dovrebbe, ma arriva poi all’attacco che è il reparto che preoccupa maggiormente perché, poi, per vincere le partite è fondamentale fare un gol in più dell’avversario.

moise non decolla

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La Viola ha finora segnato due sole volte in tre partite di campionato: una con Rolando Mandragora nel pareggio (1-1) di Cagliari alla prima giornata e l’altra sabato sera nella disfatta interna (1-3) col Napoli nel finale col difensore Luca Ranieri, a bersaglio anche nella sfuriata al ritorno del playoff di Conference col Polissya che ha prodotto il ribaltamento da 0-2 a 3-2. Due reti, due punti in tre partite. Ma quel che salta agli occhi è che il bomber Moise Kean, autore di 19 bersagli nello scorso campionato e partito a bomba in Nazionale dove ha segnato un gol all’Estonia e due a Israele, è ancora a secco. Non solo, finora non ha mai centrato lo specchio della porta. Le sue conclusioni, ben nove, sono finite tutte fuori. E non meglio hanno fatto i suoi colleghi di reparto. L’esperto Edin Dzeko non ha ancora tirato, anche se ha segnato la rete del 3-2 nel ritorno del playoff europeo. Roberto Piccoli è quello che statisticamente ha fatto meglio: due tiri nello specchio e altrettanti fuori. Col Toro ha trovato Israel, col Napoli Milinkovic-Savic. Ma poteva fare di più. A Cagliari Kean ha giocato tutta la partita, come col Toro e col Napoli. Dzeko nè rimasto seduto in Sardegna, è entrato a 13’ dalla fine a Torino ed è partito titolare col Napoli. Piccoli, ufficializzato, dopo il 31 agosto, ha giocato subito a Torino: 77 minuti. Ed è entrato dopo l’intervallo col Napoli al posto del deludente bosniaco. Questo il quadro delle tre punte pure a disposizione di Pioli. Che ha anche Albert Gudmundsson. Ma pure l’islandese (in gol a Presov all’andata), al momento ai box per l’infortunio patito in Nazionale, non è stato particolarmente concreto. Nemmeno un tiro. Insomma, sono lontani i tempi del Genoa (14 gol).

occasioni

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Chiaro che non tutte dipende dalla mira degli attaccanti. Va detto che Kean, spesso isolato e a corto di rifornimenti, ci prova sempre. Lo dimostrano le nove conclusioni tentate. Sarà il tempo a dire chi può essere il miglior partner per lui davanti. Un assetto più offensivo con Gud o Fazzini. Oppure entrambi dietro il 20. O, invece, Piccoli o Dzeko. Il bergamasco, entrato nella ripresa col Napoli, ha dato, insieme al sempre più sorprendente Fazzini, più energia e peso. Mentre lo Dzeko del primo tempo non ha fornito alcun contributo. La sensazione è che possa incidere solo in determinate situazioni. Finora la Fiorentina ha mandato otto tiri nello specchio, compresi i due gol. Gli altri sei sono dello stesso Mandragora (2), Piccoli (2), Dodò, Gosens. Un buon segnale che i tentativi arrivino anche da chi ricopre altri ruoli. Poi vanno considerati anche i tiri respinti. Siamo a un totale 39. Mentre i tiri subito sono complessivamente 35. Non pochi. Anche perché 19 di questi sono arrivati in porta. Per fortuna c’è San David De Gea. Che col Napoli è stato il migliore. Ma da domenica, col Como, occorre cambiare registro. Servono soltanto i gol. Fatti.

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