Ferrari, gli ultimi GP come test per partire alla grande nel 2026: i segreti della nuova monoposto

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Motore più elettrificato e aerodinamica rivoluzionaria per raffreddarlo: tutti i dettagli

Paolo Filisetti

18 ottobre - 11:34 - MILANO

Giovedì, al via del fine settimana di gara in Texas, Lewis Hamilton ha chiarito che "per la Ferrari le ultime sei gare saranno un test in vista nel 2026". È tutta lì, l’attenzione delle squadre, rivolta verso un anno rivoluzionario dal punto di vista tecnico che non può essere accantonato. I team, ormai da diversi mesi, hanno progressivamente concentrato le risorse dell’ufficio tecnico sul progetto della monoposto per il prossimo anno che sarà caratterizzato da importanti novità a livello di concetto aerodinamico e di power unit e per quest’ultima, specificamente a livello di equivalenza della potenza disponibile tra quella elettrica e quella generata dal motore endotermico.

Novità

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A cambiare completamente sarà il concetto aerodinamico, caratterizzato non solo dall’abbandono dell’attuale configurazione dei canali Venturi sul fondo, per la generazione dell’effetto suolo, ma soprattutto dalla configurazione delle ali che, dal prossimo anno, sarà attiva con la funzione di elemento di compensazione della carica elettrica disponibile. E nonostante le modifiche siano di portata rivoluzionaria molti elementi delle vetture a livello concettuale resteranno invariati, come nel caso della dinamica del veicolo. Proprio per questo sarà fondamentale sfruttare le prossime gare, soprattutto nei fine settimana con formato non Sprint che garantiscono tre sessioni di prove libere, per testare diversi elementi funzionali al progetto del prossimo anno.

A Maranello

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Tra gli elementi sui quali si sta attualmente concentrando la Ferrari c’è la definizione della fluidodinamica interna della prossima monoposto, per garantire il più efficace raffreddamento della power unit che, pur mantenendo l’attuale architettura, sarà profondamente diversa da quella del 2025, non solo per quanto riguarda il motore a combustione interna ma soprattutto per la parte elettrica. L’energia che sarà recuperata nella batteria sarà erogata con una potenza pari a tre volte quella attuale, passando da poco meno di 180 CV attuali a circa 470CV. Ciò implicherà cicli di carica ed erogazione particolarmente critici che potenzialmente innalzeranno le temperature della batteria, mettendo sotto stress l’intera componente ibrida della power unit. Le imboccature delle fiancate saranno così più arretrate e da indiscrezioni raccolte saranno più oblunghe di quelle attuali. Modifiche che determineranno trasformazioni della fluidodinamica interna e i test che verranno effettuati in pista nei prossimi fine settimana di gara mirano a simulare in modo efficace quelle condizioni, Ci saranno prove anche per quanto riguarda le sospensioni: esperimenti mirati ad alcuni elementi interni della sospensione anteriore e analisi del dialogo tra avantreno e retrotreno per quanto riguarda la posteriore. La SF-25 si è dimostrata una monoposto difficile da mettere a punto e con scarso potenziale. Per il progetto del prossimo anno si volta pagina. Le ultime gare di questa stagione serviranno per sperimentare alcune soluzioni da trasferire sulla monoposto del 2026. Con un imperativo categorico per il Cavallino: tornare a vincere.

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