Sciopero di ventiquattr'ore e
assembla nello stabilimento di strada Bosco Marengo, con
un'adesione molto alta tra gli operai, secondo i sindacati. È
mancata invece la parte impiegatizia. Questa la situazione della
mobilitazione organizzata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil
nazionali e territoriali in tutti i siti del gruppo, oggi all'ex
Ilva di Novi Ligure (Alessandria), in mobilitazione dopo dopo
l'annuncio del blocco degli impianti del nord e il piano che
prevede l'aumento della cassa integrazione straordinaria
Da sindacati e maestranze è stata bloccata la provinciale per
Bosco Marengo per più di un'ora. Il corteo improvvisato poi si è
fermato davanti alla palazzina Dirigenti.
"La gestione Urso è stata fallimentare dall'inizio alla fine
- sottolinea Alberto Pastorello (Uilm) - Ha detto che non è
colpa del Ministero, ma di altri, dai Comuni alle Regioni. Il
nostro dubbio, che poi è certezza, è che si lavorerà fino alle
prime settimane di dicembre. Poi più nulla. Perché, se non
arriveranno rifornimenti, Genova, Racconigi e Novi saranno
destinati allo stop. Oggi abbiamo rimarcato il fatto che quel
piano industriale con 4 paginine imbarazzanti non sta in piedi.
Abbiamo rimarcato il fatto che dobbiamo, comunque, rivendicare
al Governo di riprendere in mano la situazione se davvero vuole
salvare la siderurgia italiana".
A preoccupare sono i numeri della cassa integrazione. "Stiamo
parlando di 550 dipendenti". Grande scetticismo anche sulla
formazione. "E' una formazione finta: i lavoratori che ci
rientrano prenderanno 3,50 euro".
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2 ore fa
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